Nasce dalla volontà di creare uno spazio fisico e mentale destinato al ragionamento, allo scambio e all’incontro intorno ai macrotemi dell’archeologia e del Mediterraneo: sarà un’occasione per cercare di capire come questa grande distesa d’acqua sia stata e sia tuttora teatro di tante vite in movimento e di tanti approdi.
Rotte e Approdi è, appunto, il titolo di questa prima edizione: il racconto delle due grandi anime di questo mare, quella dinamica, degli spostamenti, dei popoli in cammino, e quella statica, di chi decide di stare (in un posto o in un altro), facendosi tramite di conoscenze, tecnologie, saper fare, tradizioni, culture.
Sardinia Archeo Festival sarà una riflessione collettiva sul significato di patrimonio culturale, un’opportunità per conoscere progetti di salvaguardia culturale in paesi non pacificati o in stato di difficoltà economica e di instabilità politica, uno strumento per indagare incontri e scambi avvenuti sulle rotte del Mediterraneo nel corso della storia, ma anche importante occasione per volgere lo sguardo all’attualità di quel mare e ai problemi sociali ed etici che essa pone.
Attraverso conferenze, presentazioni di libri, proiezioni di docu-film, musica si svolgerà il filo delle rotte mediterranee, antiche e moderne.
Viaggi interminabili
Il Mediterraneo è una strada di acque mobili sulla quale si incontrano e si incrociano itinerari millenari che avvicinano Oriente e Occidente; su questi percorsi uomini di cultura diversa si incontrano e scambiano merci, esperienze e variegate percezioni del mondo; su questa strada si innesta un potente e inarrestabile processo di conoscenza e di crescita; il Mediterraneo è sempre mutamento e trasformazione come le sue acque e le sue correnti. Solcare questo mare non è facile; perché accanto alle terre note e alle popolazioni amiche vi sono luoghi sconosciuti e genti ostili, mostri e insidiose meraviglie; vi si possono incontrare le seducenti e pericolose sirene o gli orridi guardiani degli stretti, come Scilla e Cariddi o anche una improvvisa fine del mondo, quando le acque e le terre si chiudono nel nulla; allora le tenebre comandano e lo stesso dio del mare non ha più rotte da indicare ai marinai. Ma gli esperti naviganti sanno bene che mai il mondo finisce e che vi sono sempre altre strade.
Paolo Bernardini, Tra il Mediterraneo e l’Atlantico. I viaggi fisici, i viaggi mentali
Pur nelle proprie specificità regionali, legate all’ambiente, al territorio, alle realtà sociali e culturali locali, si possono riconoscere una dimensione e un respiro mediterranei nelle dinamiche storiche dei popoli che hanno vissuto (o ancora lo fanno) affacciati sulle sponde del Mare Nostrum.
La loro storia è come la trama di una tela, fatta di intrecci e di nodi, o di scioglimenti e nuovi intrecci. È come se una eterna Penelope tessesse e poi disfacesse, per ritesserla ancora, quella grande composizione di rotte, di uomini e di donne che hanno lasciato le proprie tracce su quella distesa d’acqua.
Un Mediterraneo visto come luogo privilegiato di incontri, autostrada ideale in cui persone, oggetti, idee, pensieri, cultura, tecnologia hanno viaggiato, spostandosi di sponda in sponda e arricchendosi del contatto con l’”altro”.
L’archeologia permette un recupero delle tracce di questo straordinario, positivo dinamismo.
Può l’archeologia diventare strumento per indagare anche le dinamiche culturali, politiche, sociali del presente?
Programma
Venerdì 19
9:30 – 13:30
- Proiezione del film Living amid the ruins, prodotto da The British Institute at Ankara per la regia di Işılay Gürsu
- Massimo Casagrande: Dal vincolo all’identità culturale. La percezione dei Beni Culturali nella cultura moderna
- Fabio Pinna: Percorsi partecipati di archeologia di comunità in Sardegna
- Polo Museale
- Coffee break
- Videomessaggio di Daniele Bonacossi: La distruzione della memoria nella piana di Ninive fra archeologia e geopolitica
- Antonio Corda: Ricerca e cooperazione nel settore dei beni culturali in Tunisia e nel Maghreb: le Università sarde e la Scuola Archeologica Italiana di Cartagine
15:30 – 19:30
- Proiezione del documentario Efisio Pischedda. Memorie di un antiquario di Davide Borra – presenta Raimondo Zucca
- Alfonso Stiglitz: “E ora come faremo senza barbari?” Noi, migranti viaggiatori del Mediterraneo (e oltre)
- Coffee break
- Cristoforo Gorno: Miti mediterranei: i viaggi degli dei e degli eroi
- Sebastiana Nocco: Il Mediterraneo nella cartografia storica: uomini, culture e saperi in movimento
- Carlo Beltrame: Le rotte del marmo antico tra ricerca e valorizzazione
21:00 – 23:00
Musica: Launeddas, Luigi Lai
AttraVERSO il MediTERRAneo, Massimiliano Murru percussioni, Arnaldo Pontis electronics, Roberto Belli electronics e voce
Presentazione del libro L’ultima mano di burraco. Quattro coinquilini e un’indagine (per non parlar del gatto) di e con Serena Venditto
Sabato 20
9:30 – 13:30
- Massimo Cultraro: Mare inquieto: esploratori, avventurieri e mercanti nel Mediterraneo occidentale alla fine del II millennio a.C.
- Carlo Tronchetti: Ossimoro Mediterraneo
- Carla Perra: I risultati degli scavi al Nuraghe Sirai
- Coffee break
- Proiezione del corto Eravamo gente felice. Enotri di Flaviano Pizzardi e collegamento con Alessandro Vanzetti
- Giulia Balzano e Cristina Ciccone (Museo dell’ossidiana di Pau): Sul filo dell’ossidiana. Rotte e relazioni di scambio: siamo ancora terre che dialogano?
- Stefano Tedde: S’annegò nel mare e morì. Cronache di isolamenti e storie di fughe dall’isola-penitenziario (1875-1998)
15:30 – 19:30
- Giampaolo Salice: Spazi alla frontiera tra storia e immaginario
- Presentazione del libro Venne alla spiaggia un assassino di e con Elena Stancanelli
- Marco Cadinu: La divisione dell’acqua nelle città e nei campi nelle tradizioni mediterranee medievali
- Coffee break
- Angela Simula: 18 gennaio 1606. Un naufragio a Porto Conte
- Proiezione del film-documentario Sulle strade dell’acqua, regia di Massimo Gasole, con Marco Cadinu
21:00 – 23:00
Musica: Visto Partire, Gianfranco Maxia (launeddas), Max Messessi (chitarra), Matteo Pisanu (cajon e voce).
Francesca Mulas e Giulia Balzano
Domenica 21
9:30
visita guidata alla necropoli di Tuvixeddu con Giovanna Pietra
15:30 – 19:30
- Marco Rendeli Spazi collettivi e incontro di genti: il Progetto Sant’Imbenia di Alghero
- Pier Giorgio Spanu: A proposito di porti. Ricerche di archeologia subacquea e dei paesaggi costieri nelle città portuali della Sardegna, della Sicilia e dell’Africa
- Michele Guirguis: Dal Mediterraneo all’Atlantico sulle vie dei tonni: i Fenici tra Oriente e Occidente e il loro impatto in Sardegna
- Coffee break
- Wissam Khalil: La missione archeologica libanese a Carloforte: esperienze e risultati
- Milena Primavera: La cultura del cibo e le culture nel cibo: la cucina siciliana tra Arabi, Normanni e Svevi alla luce delle indagini archeobotaniche
- Tatiana Cossu/Marco Giuman
21:00 – 23:00
Musica: Di trame e di corde, Gerardo Ferrara, Tonino Macis, Battista Dagnino, Raoul Moretti. Con la partecipazione di Giuseppe Casu e le immagini del film Il presagio del ragno