Il Parco Nazionale delle Cinque Terre invita alla III ed. di Schiacchetrail. 47 km tra le “viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni” (E.Montale)
“Io per me amo le strade …le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni”. I limoni di Monterosso che, nelle “estati lontane”, inebriavano di profumo”…e “i sensi di quest’odore / che non sa staccarsi da terra …”
Eugenio Montale
Sciacchetrail Cinque Terre Ultratrail | III° edizione
Il 2 APRILE TORNA SCIACCHETRAIL 2017 ED E’ QUASI SOLD OUT
A tre mesi dall’Ultratrail di 47 km attraverso i sentieri del vino delle Cinque Terre, pettorali agli sgoccioli e numerose prenotazioni nelle strutture ricettive di Monterosso
(Manarola (SP) – Sede ASD Cinque Terre, 3 Gennaio 2017) Pettorali agli sgoccioli per l’ultratrail di 47 km attraverso i sentieri delle Cinque Terre, con arrivo e partenza dal borgo di Monterosso, in programma domenica 2 aprile 2017.
Sono pochi i posti a disposizione, appena 300, ma Sciacchetrail, a tre mesi dalla data in cui verrà disputato, ha già raggiunto la quota di 270 iscritti.
Segno che al suo terzo anno di vita si è guadagnato il titolo di appuntamento da non perdere nella comunità running internazionale.
Il passaparola sull’ultratrail delle Cinque Terre, con 2600 D+, a disegnare un anello sui versanti scoscesi e le vigne verticali, è stato talmente potente da solcare l’oceano con presenze tra le più disparate: Italia, Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Belgio, Svizzera, Norvegia, Olanda, Spagna, Brasile, Canada, Germania, Gran Bretagna, Australia e USA.
Anche quest’anno sarà nostra fondamentale partner La Sportiva che ha fortemente creduto in noi sin dalla prima edizione. Crediamo che questa collaborazione abbia una parte importante nel successo di Sciacchetrail in quanto fondata principalmente su una forte condivisione del modo di vivere l’outdoor.
Altro sodalizio importante è quello con gli abitanti e gli operatori dell’accoglienza di Monterosso. “La Proloco Monterosso – sottolinea il suo Presidente Stefano Nicora – è lieta di collaborare a questo evento di comunità che apre la stagione turistica delle Cinque Terre, sotto il segno del vino, nella natura e dell’outdoor. Stiamo ricevendo molte richieste di pernottamento da parte degli atleti anche nei giorni che precedono la gara – aggiunge Nicora. Ciò conferma che Sciacchetrail rappresenta una forte motivazione di viaggio per famiglie e piccoli gruppi, interessati ad un’esperienza più profonda ed autentica nella nostra destinazione.”
L’evento è organizzato dall’ASD Cinque Terre e Cinque Terre Trekking.
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Sciacchetrail Una gara, un vino, un territorio e la sua gente.
Il trail ovvero la corsa in natura è il modo più autentico di godere della bellezza della natura e, allo stesso tempo, il fascino dell’avventura. Vivere un’esperienza trail significa, tra l’altro, percorrere chilometri e chilometri in solitudine, che ti aiutano a crescere interiormente. Una nuova dimensione della corsa in quanto nel trail entra in gioco la variabile infinita della natura. Correre lungo le antiche mulattiere ci riconduce alle origini dei vari territori, ci fa viaggiare nell’economia e nella storia. Riscoprire con la fatica tutto questo ha anche un valore morale che ci riporta nel reale fuori dalle bolle finanziarie e tecnologiche dove ci stiamo perdendo. Lo sviluppo del trail running è stato in questi anni incentivato anche dai territori che hanno capito che questa disciplina porta un turismo sensibile alle tematiche ambientali e alla sua sostenibilità. Non secondario resta l’aspetto economico che una manifestazione di trail running è in grado di generare, con la possibilità di de-stagionalizzare parte di flussi, avvicinando al contempo un turismo più attento al territorio, alla ristorazione locale ed alla ospitalità.
Un vino
Lo Sciacchetrà è un vino passito, dolce e liquoroso, prodotto nelle Cinque Terre dalle uve dei vitigni Bosco, Albarola e Vermentino. Se l’origine del nome sembra avvolta nel mistero – per alcuni deriva dal termine semitico “shekar” col quale, nella Palestina di 3.000 anni fa, venivano definite le bevande fermentate, per altri dal verbo dialettale “sciacàa”, ossia “schiacciare”, utilizzato in questo caso per indicare l’operazione di pigiatura dell’uva – certo è che il pregiato vino è divenuto l’emblema per eccellenza delle Cinque Terre. Un profumo fruttato, floreale, che ricorda le essenze della macchia mediterranea: sentori di frutta secca, confettura d’albicocca, pesca gialla e vaniglia, miele di castagno e spezie. Un colore caldo e intenso: dal giallo dorato all’ambra, tendente al topazio. Un sapore dolce, ma mai stucchevole, caldo, di buon corpo, vellutato e suadente, ben equilibrato, da una piacevole e lievissima tannicità. Con una resa media di 25 litri per quintale d’uva – gli acini sono lasciati appassire al sole sino a novembre e vengono poi sgranati a mano per selezionare solo i migliori – e un’elevatissima qualità garantita dalla Denominazione di Origine Controllata (DOC dal 1973 come la tipologia secca), lo Sciacchetrà è un prodotto di nicchia che può evolvere per dieci, venti e anche trent’anni.
Un vino amato da poeti e letterati. Ne parlarono Plinio, Boccaccia e Petrarca. Giosuè Carducci lo descrisse come “l’essenza di tutte le ebbrezze dionisiache”, Giovanni Pascoli ne richiese l’invio di poche bottiglie “in nome della letteratura italiana”, Gabriele D’annunzio lo descrisse come “profondamente sensuale”. Comprendere fino in fondo un vino come lo Sciacchetrà significa, non solo assaporarne le qualità organolettiche ma anche apprezzarne tutto il bagaglio di conoscenze tradizionali legate alla cultura della terra. Vuol dire bere un vino in grado di ribadire ad ogni sorso una storia che parla del rapporto secolare e talvolta controverso tra l’uomo e la natura.
Foto di Marco Pasini