Il parco pubblico è il primo e unico a livello mondiale voluto per onorare una scoperta che tutt’ora la salva la vita. Il centenario della scoperta dell’insulina costituisce uno dei momenti più importanti non solo per la storia della medicina ma per la crescita della civiltà e la salute dell’intera umanità.
La Città di Bologna riconoscente verso gli scienziati e medici scopritori nel 1921 dell’insulina intitola loro: Frederick Grant Banting, John James Richard Macleod, Charles Best James Collip, un Parco Pubblico, il primo e unico a livello mondiale, venerdì 12 novembre 2021 alle ore 12.30 – via della Guardia 28/2 Bologna, alla presenza del Sindaco dottor Matteo Lepore, della Direttrice Generale del Policlinico di Sant’Orsola in Bologna dottoressa Chiara Gibertoni, della Presidente del Quartiere Borgo-Reno dottoressa Elena Gaggioli, del Presidente dell’Associazione per l’Aiuto ai Giovani Diabetici di Bologna signor Salvatore Santoro e delle autorità cittadine.
Con l’occasione, a seguire, verrà scoperta la targa commemorativa agli studiosi scopritori dell’insulina, promossa da AGD – Associazione per l’Aiuto ai Giovani Diabetici di Bologna, e verrà consegnata una targa celebrativa alle aziende che hanno contribuito a rendere possibile lo sviluppo, produzione e distribuzione, nonché perseguito l’innovazione in campo scientifico e tecnologico dell’insulina: Eli Lilly, Novo Nordisk, Medtronic con Intervento di Salvatore Santoro, Presidente AGD
«L’insulina non è una cura per il diabete; è un trattamento. Consente al diabetico di bruciare carboidrati a sufficienza, in modo che proteine e grassi possano essere aggiunti alla dieta in quantità sufficienti per fornire energia per gli oneri economici della vita.»
«Dei 130 bambini trattati con insulina, 120 sono ancora vivi, mentre dei 164 che non hanno ricevuto insulina, ci sono 152 morti. Dei 120 ancora in vita, il 40% non ha aumentato o ha addirittura diminuito la propria insulina.»
Lo ricordava Frederick G. Banting nel discorso tenuto alla consegna del Nobel per la Medicina conseguito nel 1923 per la scoperta dell’insulina.
La titolazione del Parco valorizza la Città di Bologna, sede del più antico Ateneo del mondo e di importanti istituti di ricerca scientifici in quanto è il primo e unico del genere, non ve sono altri a livello mondiale, e rappresenta un tassello importante all’interno di un percorso volto a costruire connessioni, ponti, difendere la vita e abbattere i muri, visibili e invisibili, che impediscono il dialogo sincero e la vera comunicazione tra le persone e le comunità, per far crescere la conoscenza e riconoscenza, speranza trasformandola in realtà. La via migliore verso la cura, le cure per il diabete parte da qui, dalla consapevolezza che insieme, forti delle energie espresse dall’intera comunità e dalla voglia far crescere il seme e la buona pianta della ricerca scientifica per il bene di tutti.
“A 100 anni dalla scoperta dell’insulina abbiamo bisogno di scienza, di ricerca per la cura per vivere meglio nella vita”, sottolinea il Presidente dell’Associazione per l’Aiuto ai Giovani Diabetici di Bologna Salvatore Santoro.
La scienza è lo strumento migliore che abbiamo per capire il mondo. Quindi oltre il parco c’è un vasto terreno da esplorare, e l’impegno che stimola Bologna e va oltre questa data storica e volta a far diventare l’intera città e area metropolitana un luogo chiave e centrale nella cura del diabete tipo 1 per la ricerca in questo campo, anche perché, a seguito della pandemia da COVID-19 i nuovi casi di diabete si sono quadruplicati e occorre arrestare una pandemia nella pandemia.
Dobbiamo affrontare con tutti i mezzi possibili la pandemia diabetica che avanza ogni secondo, nel tipo 2 come nel tipo 1, affinché la sostenibilità diventi una pratica corale, con l’apporto essenziale del terzo settore, del volontariato e in questo caso di AGD Bologna che ha in via di realizzazione un vasto calendario di iniziative per l’educazione e alfabetizzazione sanitaria, a sostegno della ricerca in ambito diabetico e per mantenere una vita sana ed equilibrata. Ecco Bologna accetta la sfida assieme a tutta la sua popolazione, perché il benessere collettivo e la salute individuale costituiscono un valore non negoziabile e incedibile.
A proposito di diabete tipo 1
Il diabete tipo 1 è di origine autoimmune ed è la conseguenza di una distruzione, relativamente rapida, delle cellule del pancreas che producono insulina. La distruzione è operata da sostanze (anticorpi, citochine) prodotti dalle cellule del sistema immunitario dell’organismo probabilmente in risposta ad un virus o a uno o più tossici presenti nell’ambiente (alimenti?). Per questo tipo di diabete è assolutamente necessaria la terapia con le iniezioni di insulina perché in poco tempo l’organismo non produce più insulina (carenza assoluta di insulina). Il diabete tipo 1 compare soprattutto in bambini, adolescenti, giovani adulti e raramente inizia dopo i 40 anni. Esiste una variante del diabete tipo 1 che si chiama LADA (Latent Autoimmune Diabetes of the Adult) in cui l’attacco autoimmune alle cellule che producono insulina è lento e meno imponente e la malattia si sviluppa nell’arco di anni, comparendo in età più avanzata rispetto al classico diabete tipo 1, e in cui sono presenti alcuni caratteri clinici del diabete tipo 2 (ad esempio la possibilità di cura con farmaci orali per molto tempo.
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Informazioni su Il Mio Diabete
Blog dedicato principalmente a notizie e approfondimenti sul diabete di tipo 1 su ricerca scientifica e cura, è stato fondato nel novembre 2007 da Roberto Lambertini, T1D dal 1963 (nato 1961) e conta su una redazione di diabetici di tipo 1 composta da 4 persone. Con 2000 lettori giornalieri unici. Ha pubblicato oltre 13.000 articoli in 14 anni di vita, organizzato due convegni pubblici nazionali con l’accento: Diabeteasy 2017, insieme ai servizi dell’Istituto di ricerca sul diabete di Milano (Manuela Battaglia Phd Immunologia, Emanuele Bosi Phd, MD, Presidente di Endocrinologia Divisione). Diabeteasy 2019 insieme a Camillo Ricordi Direttore del Diabetes Research Institute di Miami e Paolo Fiorina Direttore del Research Lab of Diabetes presso l’ospedale Children Sacco di Milano. Da novembre 2019 il blog Il Mio Diabete fa parte della grande famiglia dell’Associazione Giovani Diabetici di Bologna.
Informazioni sull’Associazione Giovani Diabetici di Bologna (AGD)
L’AGD Bologna (Associazione Giovani Diabetici della Provincia di Bologna – ODV) è un’Associazione di Volontariato senza fini di lucro, composta da bambini e ragazzi con Diabete di Tipo 1 e dai loro genitori. Nata nel 1981. Ogni anno organizza 4 campi didattici insieme ai pediatri dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Orsola di Bologna. Garantisce l’assistenza infermieristica nelle scuole di Bologna e provincia, grazie ad una convenzione stipulata con il governo locale.
AGD ha una propria casa dove si svolge l’insegnamento principale, il sostegno familiare, punto di riferimento per tutte le attività e rifugio per genitori e figli durante il periodo iniziale dell’Ordine. Parco della Dolce Vita: viene riqualificato il parco che circonda la sede, attrezzato per le attività sportive e il tempo libero. AGD è profondamente impegnata nella ricerca: ha portato a una collaborazione scientifica con l’Università di Bologna (la più antica università del mondo) e il Diabetes Research Institute di Miami, AGD e un innovativo progetto di ricerca per la cura del diabete.
Riferimenti
https://www.centenarioinsulina.it/
Bibliografie: Frederich Grant Banting_biografia – John James Rickard Macleod_biografia
Il diabete non ammette ignoranza