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di Mediterraneaonline, dopo la Napoli rarefatta di Carlo Arace ospitata nella sede dello spirituale Chiostro di Santa Chiara, ripercorre l’Italia verso l’alto e, con l’emozione dovuta ai grandi eventi, presenta DIALOGUES, una particolare, raffinata, mostra che potete visitare nel cuore creativo di Milano, il Circus Studios dal 10 dicembre2014 fino al 3 gennaio 2015. Anche stavolta si realizza la compenetrazione tra evento reale e virtuale che, attraverso la virale diffusione sui canali social media, permette di amplificare il messaggio artistico e culturale, il creare da una goccia tanti cerchi concentrici trasmissibili ovunque.

Il Circus Studios http://www.circustudios.com/it/main.php?page=thoughtsproduced è una imponente struttura post-industriale di inizio del ‘900 crocevia dell’alta moda, arte e cultura contemporanea che presenta DIALOGUES in collaborazione con Flaq Paris http://www.flaq.fr/ importante galleria d’arte di Parigi e centro di sperimentazioni artistiche e culturali dal 2010.

GLI ARTISTI

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Riccardo Angelini
http://www.riccardoangelini.it/index.html

Nato nel 1980, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo “La forma nell’informe”, nella quale, attraverso un percorso panoramico sulla macchia, approfondisce il tema della percezione e della psicologia della forma. Focalizza la propria ricerca artistica in questa direzione con l’intento di portarla ad un punto di sintesi assoluta.
Attualmente vive e lavora a Parigi, dove collabora con diverse realtà internazionali legate al mondo dell’arte e della cultura.

Entità effimere
Si manifestano sulla carta come tracce di memoria, ricordi sfocati, realtà ormai non più’ tangibili ma, al contempo, presenti solo perché la mente umana le conserva.
Questo ciclo di lavori è il frutto di una ricerca basata sull’analisi del conflitto tra il gesto governato dal caso ed il tentativo di imbrigliare e controllare lo stesso attraverso la tecnica.
Emergono, così’, personaggi di un mondo nascosto che vivono ed abitano il foglio con una purezza che soltanto la natura e i suoi elementi riescono a generare.

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Carlo Cossignani
http://www.carlocossignani.com/index.php

Nato nel 1981, vive e lavora a Milano. Il suo lavoro è caratterizzato da una continua ricerca di trasposizione del linguaggio tra diverse pratiche quali la pittura, la scultura e il video, focalizzando l’attenzione nella relazione tra dimensioni opposte.
Negli ultimi anni stringe collaborazioni con registi e musicisti realizzando cortometraggi sperimentali e progetti di carattere performativo nelle principali sedi della scena elettronica.

Spatial drawings
Le opere esposte fanno parte di un ciclo di lavori nati dall’intento di creare un flusso e un interscambio continuo tra lo spazio fisico con cui si rapportano e il luogo interiore che determinano.
Pur rientrando nell’ambito della scultura, esse sono concepite come disegni che possono assumere forme antropomorfe o soluzioni completamente astratte a seconda del punto di vista dal quale vengono osservate.
La linea e la superficie così come il vuoto e il pieno dialogano nel tentativo di risolvere il conflitto tra due dimensioni apparentemente inconciliabili, architetture ideali che disegnano lo spazio fisico che attraversano e da cui sono attraversate.

LA MOSTRA: DIALOGUES

Il commento, mutuato dalla mostra dei Cirdus Studios, è di Karin Muller, una critica d’arte e gallerista francese, nata a Parigi, specializzata nell’arte moderna e contemporanea.
Numerose le sue collaborazioni con musei e fondazioni d’arte tra cui il Centre Pompidou.
È autrice di testi dedicati alle biografie e la pittura di artisti quali Nicola De Staël, Eduard Hopper, Matisse e Van Gogh.

“Faccia a faccia”

Carlo Cossignani, Riccardo Angelini. Due giovani artisti italiani. Uno scultore, l’altro pittore.
Uno manipola l’ottone, l’altro i colori. Destrezza e precisione.
Due creatori, un solo tema: la testa, il viso, lo sguardo.
“Dialogues” è una ricerca di fusione tra pittura e scultura. Il risultato è spettacolare.
Alla fine del percorso espositivo le opere dei due artisti si incontrano, si abbracciano e si intrecciano per formare una unica identità.
Incredibile. Affascinante.

Scultura e pittura antropomorfe sembrano strizzare l’occhio al nostro mondo ossessionato dall’immagine. Gli alti soffitti permettono di ospitare un opera sospesa nello spazio, aggraziata come una coreografia di Nijinsky. Le trame di ottone posizionate in aria sembrano danzare a ritmo dei visitatori, come un balletto astratto e poetico che si spinge fino alla fusione di tutti i suoi elementi.
Una parte delle opere su carta di Riccardo Angelini sono presentate all’interno di una teca esagonale, scrigno ideale per ospitare i suoi piccoli formati. Le grandi opere adornano le pareti.
Volti furtivi, tra la notte e la nebbia, ombre e fantasmi dagli sguardi febbrili o assenti, Angelini dipinge un mondo doloroso che nn può nn ricordarci quello di Zoran Music.
Gli scarabocchi d’ottone di Carlo Cossignani, figure evanescenti, senza forma, astratti, oscillano e si manifestano a discrezione dello spettatore, fino alla comparsa di figure.
Presentati su piedistalli o sospesi a fili invisibili hanno la grazia delle teste delle Cicladi o di Brancusi.
Grazie ad una scenografia originale e di grande sobrietà, i due artisti interagiscono con calma, serenità e spiritualità, intersecando razionale ed irrazionale e mostrando che il confine tra definito ed indefinito e solo apparente.

Karin Muller

DIALOGUES – GALLERY

Si ringraziano Pasquale Pagano per la preziosa collaborazione e Gaetano Cataldo per l’assist.

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