Dopo le aeree creature di Federico Cortese, sulla scia dei terribili fatti di Parigi, anche Mediteraneaonline desidera, a suo modesto modo, rendere omaggio alla libertà di pensiero, parola e immagini. La webmostra che vi presentiamo questa volta, infatti, ha a che fare con l’oggetto che è diventato un simbolo di libertà: la matita.
Ma in questo caso, quello che vi presentiamo è un intero mondo di matite; un mondo in cui la matita è contemporaneamente mezzo e protagonista. Una vita declinata da matite che diventano alberi, paesaggi, personaggi, che descrivono la società, la cultura, la natura, la psiche, la poesia: tutto l’universo mondo dentro una o tante matite.
Sinceramente niente ci è parso più pertinente, nel confuso e pesante momento storico che stiamo vivendo, del regalarvi un mondo a colori fatto di colori e da colori, che possa donare a chi lo osserva un moto di speranza, di allegria, ma anche di malinconia o di indignazione; per dirla con una sola parola, di vita.
L’autore di questo strano pianeta di matite è Michele Cara, un originale e bravo artista cagliaritano – e di questo siamo fieri – che nello scorso anno è stato ospitato dalla rubrica Imparalarte di Palabanda Edizioni, con un ottimo riscontro.
L’artista ha sviluppato l’utilizzo della tecnica del pennarello pantone in un modo singolarissimo e virtuosistico.Ma questo lo scoprirete da voi osservando le opere che vi mostriamo nelle galleries. Buona matita a tutti!
Viviana Maxia
L’AUTORE
Michele Cara www.michelecara.it
Michele Cara è nato a Cagliari nel 1970. E’ laureato in Ingegneria civile architettonica, vive e lavora a Cagliari.
Pur avendo seguito studi tecnici si è dedicato fin dall’adolescenza al disegno, accostandosi nel corso degli anni a differenti tecniche espressive, dal carboncino alla pittura ad olio, passando per la sanguigna, gli acquerelli e, da ultimo, i pennarelli pantone, che vengono impiegati in modo da creare un’ampia sfumatura di colori a dispetto del mezzo adoperato.
La sua esperienza artistica passa attraverso la pittura figurativa, volta a cogliere scorci caratteristici della sua città e del territorio, per passare a forme più mature di espressione dove il travisamento della realtà in un mondo fantastico, fatto solo di matite (matitismo), è la porta attraverso cui l’autore prova ad investigare gli umori, le pulsioni e le paure dell’animo umano.
LA MOSTRA: LIBERTE’, FRATERNITE’.. & CRAYONS
La vicenda artistica di Michele Cara arriva, come già detto, da lontano nonostante la giovane età e acquista ancor più valore se rapportata alla sua attività quotidiana di funzionario della pubblica amministrazione, a riprova che a volte burocrazia e creatività convivono benissimo (la sottoscritta ne sa qualcosa).
La tecnica, perfezionata nel tempo dall’artista, declina l’utilizzo del pennarello pantone in tutte le sue sfumature, elevandolo a strumento principale della sua arte, supportato dalle matite colorate acquerellabili sia su carta di grosso spessore, sia su tela attraverso una impegnativa e certosina ricerca delle sfumature di colore.
Un metodo originale, personalissimo, che ha portato l’autore al raggiungimento di un risultato virtuoso e sorprendente per delicatezza e trasparenza di colore, per precisione e per senso della tridimensionalità, considerata la difficoltà dello strumento di partenza che di base possiede un tratto estremamente netto e corposo: il pantone.
Un occhio di riguardo va inoltre dedicato alle tematiche poetiche sviluppate da Michele nelle sue opere in cui lo strumento – pantone e matita – e il soggetto si fondono in un tutt’uno. La visione artistica descritta dall’autore è una realtà composta da matite, colorate, ton sur ton, monocrome, che sembrano vivere di vita propria, in una metafora della realtà dei nostri, difficili, giorni.
Nella poetica descritta dalle “matite”di Michele Cara trova spazio un intero universo: dalla poesia, declinata attraverso un singolare ritratto – interamente composto di matite colorate – di Alda Merini; al paesaggio, laddove gli elementi naturali divengono matite così come, ancora, nell’architettura, nella cultura, nella società e nelle metafore animali, vegetali della natura in generale.
Ci è piaciuto moltissimo il nesso logico che lega StART_Up! al mondo delle matite di Michele Cara. Ci è piaciuto anche perché, attraverso la ricerca di una tecnica originale, l’artista ha ottenuto un risultato contemporaneo di “leggerezza” nel disegno, nelle campiture del colore e nella profondità tridimensionale, nella plasticità delle matite che interpretano il suo mondo, paragonabile solo alla qualità e alla perfezione della stampa, percepibile a chi ha avuto la fortuna di poter vedere da vicino e “toccare” le opere; operazione che consigliamo di effettuare, anche se le gallerie proposte si avvicinano abbastanza all’effetto “dal vero”.
L’originalità dell’autore, che ha partecipato a numerose collettive da Spoleto a Cosenza alla Cittadella dei Musei di Cagliari e che, attualmente, sta elaborando un interessante progetto dedicato al vino e al territorio del Barolo (che speriamo di presentarvi quanto prima), si ritrova proprio nell’avere costruito un intero mondo attraverso l’identificazione dello strumento e del soggetto protagonista, una realtà straniata che sovrappone il significato dell’oggetto/matita al suo significante.
GALLERY OPERE 2014
In questa sezione si può vedere la ultima fertile produzione del 2014 di Michele Cara, in cui si nota una sperimentazione di nuove tecniche sia nei mezzi, sia nell’utilizzo del pantone. Vi è un avvicinamento alla tecnica dell’acrilico, dai contorni più sfrangiati e dalla matericità più evidente, mentre nelle opere a pantone vi è un dualismo tra composizioni molto complesse e colorate e altre più intimistiche e tendenti al monocromo con qualche concessione al ton sur ton.
GALLERY OPERE 2011 – 2013
In questa sezione, invece, diamo spazio ad uno spaccato delle opere create tra il 2011 e il 2013 che hanno già esordito precedentemente e con un ottimo riscontro sulla rubrica Imparalarte di Palabanda Edizioni.
La casa editrice oramai “collega” di ME, con disponibilità non usuale, ci ha “passato la mano” nell’organizzazione delle webmostre e, nel caso di Michele Cara, ci ha fornito la possibilità di offrirvi un’antologica che va dal 2011 al 2014 nella quale complessivamente si possono notare i cambiamenti e le evoluzioni del nostro autore.