La webmostra che vi presentiamo stavolta è diversa da tutte le altre finora pubblicate.
E’ una commistione artistico/letteraria creata dal giornalista, scrittore, poeta e uomo di multiforme ingegno che risponde al nome di Antonio Prenna. Un esperimento che si inserisce a buon titolo nel solco di alcuni già proposti su IMPARALARTE di Palabanda Edizioni quali #LUNGOVIAGGIOVICINOCASA e NUOVA QUADRERIA SOCIALISTA
L’originale galleria proposta infatti rappresenta, sì, un percorso artistico di esasperata manipolazione fotografica, tra surrealismo, dadaismo e pop art, ma rappresenta più che altro la declinazione degli innumerevoli alfabeti privati decodificati da Antonio Prenna, la conseguenza concettuale di un progetto di straniazione del reale, nato inizialmente e casualmente per mano dell’autore al fine di destare l’attenzione del mondo editoriale sulla sua opera “Alfabeto Privato”, poi pubblicato, (Ed. Dakota Press – settembre 2014, collana narrativa) in modo giocoso e originale, attraverso dei veri e propri “Inganni ad Arte” (n.d.r: citazione del titolo della bellissima mostra del 2010 a Palazzo Strozzi – Firenze ) .
Per aiutarci a capire la webmostra e, di conseguenza, l’opera letteraria, che non è un racconto, non è una raccolta di poesie, ma un mosaico di frammenti sull’esperienza molto privata del viaggio quotidiano e nel quotidiano dell’autore, da cui scaturisce questa galleria di immagini, vi proponiamo questo interessante articolo di Edoardo Montenegro su TwLetteratura che ci ricorda – come lo stesso autore afferma – che “si sa che sono i libri a chiamarti per essere letti” e in questo caso, anche “guardati”.
Un gustoso, ma nel contempo malinconico, direi ossimorico mètatesto per mètaimmagini. La copertina originale del libro, ad esempio, è ispirata da una vecchia foto della prima comunione di una zia dell’autore, completamente rimaneggiata e sfumata; la stessa zia che compare nella gallery nella sua versione originale antica e nella sua versione attuale, mentre tiene in mano il libro del nipote, in uno strano gioco di specchi e rimandi come nelle scatole cinesi.
Godetevi quindi il “trompe l’oeil” (in senso lato) dell’ironica, singolare galleria degli “Alfabeto Privato” di Antonio Prenna (ovviamente la scelta delle lettere A e P è puramente voluta) creata dall’autore e giocate a riconoscerne edizioni, citazioni, personaggi, divenuti immagine.
Chissà che in qualcuna non vi riconosciate anche voi.
Viviana Maxia
L’AUTORE
Foto Giulia Prenna
Antonio Prenna (1956), giornalista e blogger, di formazione antropologica, lavora alla televisione di stato della Repubblica di San Marino, dove si occupa di inchieste e servizi, soprattutto di tipo culturale. In venti anni e più di attività professionale si è imbattuto in incontri e amicizie singolari, fra cui ama citare Dario Fo, Mario Luzi, Mary De Rachewiltz, Tonino Guerra, Carlo Bo, David Grossman, Carolyn Carlson, Giordano Bruno Guerri.
Ha lavorato in Rai realizzando documentari e programmi di intrattenimento, collabora con riviste web letterarie e vive nelle Marche. Partecipa con entusiasmo al progetto #twitteratura dall’estate 2012. [@antonioprenna].
LA MOSTRA: “COVERS – le finte copertine di Alfabeto Privato”
“Parliamo di simulacro.
Per Baudrillard simulacro è “Verità che nasconde il fatto che non ne ha alcuna”.
Non per farla difficile. Ecco.
Le finte copertine di “Alfabeto privato” rappresentano il simulacro di un qualcosa che non rinvia ad alcuna realtà.
Almeno così è stato per qualche mese. Poi il libro finalmente è uscito davvero.
Ma mentre cercavo un editore che pubblicasse la mia scrittura, mi divertivo a realizzare false cover-contenitore di quel qualcosa di informe che era il mio testo.
Ho cominciato con i libri bianchi di Einaudi, quelli delle poesie, così in copertina c’era un estratto.
Poi Adelphi, la piccola biblioteca, sostituendomi persino a Nietzsche numero di catalogo: 585.
Delirio puro.
Qualcuno mi chiedeva se fosse uscito il libro che avevo in progetto da tempo e che il sito di TwLetteratura aveva pubblicato a puntate, come un feuilleton .
Ho avuto dei complimenti per essere stato “pubblicato” da questo o quell’editore.
Delirio.
Quindi ho continuato cercando le copertine di autori amati o autori amici che conosco negli scambi sui social network. Piersandro Pallavicini. Silvia Ballestra. Houellebecq (in tempi non sospetti).
Ho rifatto copertine di riviste storiche.
Alfabeta (pressoché scontato). Segretissimo, Urania.
È stato divertente vedere la reazione degli editori da cui trafugavo immagini e lettering – nella maggior parte dei casi la non-reazione – dopo che postavo l’immagine sui loro profili di Twitter.
Ho scomodato D’Annunzio e David Foster Wallace.
Naturalmente quando il libro è finalmente uscito, tutti a dirmi “un altro dei tuoi falsi, che forte che sei…“
Antonio Prenna
GALLERY
In questa galleria potrete osservare le molteplici forme di ironico stravolgimento del prodotto letterario. La caratteristica più curiosa è che tali forme di “finzione scenica” avvenivano mentre il testo letterario era ancora “in progress”.
Legenda immagini
In questo spazio alcune descrizioni delle immagini più criptiche, anche se l’autore ha promesso che ci darà info più dettagliate per ogni immagine nella interazione sui social media che caratterizza il nostro modo di fare comunicazione virale. Perciò, se volete scoprire qualcosa in più su “Alfabeto privato” seguite stART_Up! su Twitter, Facebook, etc.
N. 1*: Calvino con gli occhi di Spinoza
N. 2*: Baudelaire rivisitato
N. 3*: Francobollo su cartolina spedita dal Nonnu Antò all’omonimo nipote da Milano
N. 13*: La zia dell’autore, oggi, che compare bambina e sfumata sulla copertina
N. 29*: Giordano Bruno Guerri nel suo studio al Vittoriale; sullo sfondo D’Annunzio che legge
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