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La musica come strumento di elevazione e catarsi spirituale, spazio di raccoglimento e dialogo con Dio. Stefania Bandino, classe 1972, primo flauto nell’orchestra del teatro lirico di Cagliari, nel 2016 scopre di avere un tumore al seno e subisce l’intervento con successo.

Animata da un profondo senso di gratitudine, si racconta, indossando di volta in volta le vesti dell’artista e della donna, con il desiderio che la sua storia possa essere d’aiuto a chi sta affrontando la malattia, e alle donne tutte, cui consiglia fermamente di eseguire con costanza i controlli di prevenzione del tumore al seno. Oggi, ancor più di ieri, tiene concerti di beneficenza in collaborazione con la Lilt e le associazioni Onlus che si prendono cura dei malati fuori e dentro le corsie degli ospedali. Ha suonato, inoltre, per il concerto e il contemporaneo seminario su “L’importanza della musicoterapia nei reparti di oncologia”, tenutosi a marzo nella sala conferenze dell’ospedale Businco di Cagliari. “Credo che la musica possa aiutare a lenire le sofferenze e a rigenerare lo spirito in quanto io stessa l’ho sperimentato su di me”.

Il suo amore per la musica nasce tra le pareti domestiche. Il padre era un appassionato dell’opera lirica, aveva una voce da tenore e cantava per diletto nel coro polifonico “Città di Sanluri”, il suo paese. “Sono cresciuta ascoltando dischi di musica classica e le arie cantate da papà”.

Il suo primo incontro con il flauto traverso è magico: in occasione di una processione religiosa del paese, a sette anni, vide una ragazza dai lunghi capelli biondi che lo suonava nella banda cittadina, le sembrò un angelo, la incantò. “Forse, già da allora, senza esserne consapevole, la musica per me aveva un profondo significato spirituale”.

W. A. Mozart e P. I. Chaikovsky, sono i suoi compositori più amati: le sinfonie del musicista austriaco sono una gioia per l’anima di chi le ascolta o suona, infondono quel senso della vita che è purezza nella semplicità. Del compositore russo ama la sua capacità di esprimere tutte le passioni umane, dalla disperazione più cupa all’euforia, dalla malinconia alla tenerezza. “In ognuna di queste ci si può riconoscere e riviverle, lasciandole andare”.

Inizia gli studi da privatista, a dieci anni, con il maestro Francesco Pittau – primo flauto del Teatro Lirico di allora – e si diploma a diciassette al conservatorio di Cagliari con il massimo dei voti. Prosegue gli studi nella scuola di perfezionamento musicale di Saluzzo e successivamente al Conservatoire National Supérieur de Musique di Ginevra, dove ottiene nel 1994, il Premier Prix de Virtuositè nella classe di Maxence Larrieu, un traguardo molto importante. Nel 1995 consegue il diploma superiore di musica da camera nella classe di Christiane Jaccottet. In seguito si perfeziona con Maurice Borgue al Sandor Veg International Chamber Music Academy di Praga. Nel 1996 partecipa al concerto di musica da camera a Praga per il festival B. Martinu, suonando con i grandi interpreti Alexander Lonquich e Maurice Borgue.

Nel 1993 le viene aggiudicato il primo premio al Concours National d’Execution musicale di Riddes in Svizzera, e nel 2001 il secondo premio al concorso Internazionale per flauto Ponchielli di Cremona.

Dal 1998 ricopre il ruolo di primo flauto nell’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. “In orchestra ho avuto l’opportunità di suonare con molti direttori di fama internazionale e di crescere professionalmente”. Grandi emozioni e soddisfazioni ma, c’è qualcosa che oggi le fa battere il cuore in modo speciale: i concerti tenuti per la Lilt e per i malati oncologici. “Sono diventata più sensibile al tema della prevenzione, in quanto io stessa ho affrontato un intervento per un tumore al seno, scoperto in fase iniziale grazie a un esame di prevenzione”.

Scopre di avere un tumore al seno nel 2016. Era sempre stata costante nel sottoporsi ogni anno ai controlli medici, come le era stato consigliato. Nel 2015 però, non fece l’ecografia e un giorno si svegliò con il pensiero di doverla fare. Si recò a fare gli esami con tranquillità, poiché non aveva alcuna familiarità con questo tumore. La mammografia non riscontrò nulla ma, l’ecografia rilevò due minuscoli noduli sospetti. Ansia e incredulità furono le sue prime reazioni. “La conferma di tumore al seno arrivò come un fulmine a ciel sereno”. Le fecero subito una quadrantectomia. La sua fede cristiana però, le diede la forza e il coraggio di affrontare tutto con speranza e combattività. “Ho pregato tanto perché mi fosse risparmiato di fare la chemioterapia, e così è stato”. Si sottopose alla radioterapia, accettando gli effetti collaterali con fede, speranza e un senso di pace. Nei momenti di sconforto poté contare sull’aiuto del marito che : “E’ stato come una roccia su cui poggiarmi”, della sua fede, “Mi sono abbandonata alla volontà di Dio con fiducia”, e della musica, “Abbassava i miei livelli di ansia e soprattutto elevava il mio animo. Devo tanto alla mia arte, luogo privilegiato dove incontro Dio”. Ricomincia a lavorare in orchestra molto presto, per sua scelta, “Credo che sia stata un’arma in più per la mia guarigione”.

La malattia è stata una grande opportunità di crescita, riflessione e cambiamento. “Ho ristabilito le mie priorità. Il tumore ha risvegliato in me il desiderio di mettere il talento che Dio mi ha dato a disposizione di chi soffre”. Di recente ha tenuto un concerto di beneficenza – in collaborazione con l’associazione Onlus “Oggi vinco io” – al Piccolo Auditorium di Cagliari, per raccogliere fondi a sostegno dei malati oncologici.

Stefania Bandino foto di Priamo Tolu 

Tra i progetti di natura artistico sociale, ce n’è uno a cui tiene in modo particolare, il Sestetto Grimm, con il quale esegue “Fiabe in musica”, e il cui intento è di avvicinare i bambini all’ascolto della musica classica. Una voce narrante racconta le fiabe con l’accompagnamento della musica e le immagini.

Il Sestetto, costituito da sei professori d’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, un quintetto a fiati, di cui fa parte anche lei, e una percussionista, è nato nel 2015, da un’idea delle musiciste Viviana Marongiu e Francesca Ravazzolo. Fino a oggi ha svolto svariati laboratori o lezioni-concerto nelle scuole dell’infanzia e primarie della Sardegna, riscontrando un vivo interesse da parte dei bambini. “Mi piace osservare i loro visi emozionati, i sorrisi e le espressioni mentre suoniamo. La musica ha un importante compito educativo e formativo. Potenzia la capacità immaginativa, favorisce l’integrazione e rafforza il controllo della propria emotività e autostima”.

Prosegue intanto la sua stagione concertista in Teatro, tra gli appuntamenti in programma, il 2 e 3 novembre, la quarta sinfonia di S. P. Caikovskij, la sua preferita. “L’amo da quand’ero ragazzina, per la fantasia struggente e il suo concludersi con una celebrazione della vita nella sua bellezza”.

1 thought on “Stefania racconta: prevenzione, musica e fede contro il cancro

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