Barbara Serra
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Barbara Serra, prima italiana a lavorare per l’emittente araba Al Jazeera.

Si parla di giornalismo, di quello che promette bene. Molto bene. La ragazza nasce a Milano da una famiglia sarda (del sud dell’isola per la precisione). La sua carriera inizia proprio a Cagliari, facendo le interviste ai turisti che arrivavano in città per l’emittente sarda Videolina. La famiglia si sposta, quando Barbara aveva nove anni, per lavoro in Danimarca, abbandonando per i mesi invernali il sole della Sardegna, e rientrando ogni anno in vacanza per i mesi estivi tenendo sempre vivo il legame con l’isola.

Nel 1993 si trasferisce a Londra per frequentare la London School of Economics, poi alla scuola di giornalismo London’s City University. Lei descrive Londra come una città dove nessuno si considera straniero, una città che gli ha dato la possibilità di iniziare la sua carriera nonostante fosse italiana: “In questa metropoli multiculturale di più di sette milioni di abitanti, nazionalità, culture e religioni diverse convivono fianco a fianco. Questa situazione crea una grande comprensione fra la gente ed è sicuramente un bene. La maggior parte di quello che io so dell’Islam, per esempio, non l’ho imparato nel Medio Oriente o ad Al Jazeera, ma invece dai miei amici e colleghi musulmani a Londra. All’università abitavo con una ragazza musulmana che portava il velo. Un altro coinquilino era ebreo e non parlava al telefono dal venerdì sera al sabato sera per Shabbat. Ognuno aveva usi e costumi diversi.
Tutti si mostrarono sorpresi che io non mangiassi carne il venerdì. Ho imparato da loro, come loro e alcuni miei altri amici inglesi hanno imparato da me che l’Italia non è solo pizza, nepotismo e mafia. Credo che il concetto di cosa voglia dire essere straniero stia cambiando.” Lei in realtà, straniera lo è sempre stata. In Danimarca, dove era l’unica bambina con i capelli scuri della città. Straniera anche a Londra, ma in una città dove gli inglesi sono ormai un minoranza, si stava decisamente meglio.

Dopo l’Università comincia la sua esperienza professionale per l’emittente Five News, dove conduceva il programma Euro News, è stata la prima speacker non madrelingua ad apparire su un canale terrestre britannico della BBC. Tra i suoi ultimi servizi per l’emittente: i funerali del Papa Giovanni Paolo Secondo e la storia processuale di Michael Jackson. Dopo esser stata la prima donna non inglese a lavorare alla BBC, sarà la prima donna italiana a condurre un programma alla televisione araba Al Jazeera, l’emittente che può fare concorrenza alla BBC inglese o alla CNN americana. L’emittente araba lancia il nuovo canale satellitare “Al Jazeera International”, il canale trasmetterà in lingua inglese con una diffusione via satellite e via internet che punta all’obiettivo iniziale di 40 milioni di spettatori, supportata dalle sue 4 sedi di Londra, Washington e Kuala Lumpur, oltre a quella storica di Doha nel Qatar, da dove Al Jazeera iniziò le trasmissioni esattamente dieci anni fa con un ingente contributo finanziario del governo del piccolo stato arabo. La programmazione del nuovo canale al momento è di 12 ore al giorno ma punta all’H 24 in tempi brevi, ed è costituita per il 50% da notiziari e per l’altro 50% da approfondimenti, talk show e reportage. La televisione araba punta a catturare un più vasto pubblico, occidentalizzandosi attraverso la lingua ma anche attraverso i suoi giornalisti. Insieme a Barbara Serra sono stati chiamati a lavorare ad Al Jazeera anche David Frost e Riz Khan, giornalisti molto importanti internazionalmente.
Il nuovo canale di notizie è un passo importante verso il dialogo tra i popoli, una finestra dove il mondo arabo mostra la sua società, dove l’occidente può conoscere la loro cultura e abituarsi all’idea che proprio in quell’area del mondo si trova il futuro per lo sviluppo economico e sociale dei Paesi del Mediterraneo ma non solo.

Barbara Serra insiste sull’importanza che questo canale potrà avere nella questione mediorientale. “c’è veramente una differenza così grande fra la cultura occidentale e quella araba? Un sardo ha più punti in comune con un danese o un egiziano? Geograficamente, la risposta è ovvia. Il Mediterraneo, e la sua cultura, unisce la gente che abita sulle sue sponde. Anche il Medio Oriente è una regione Mediterranea. Un Medio Oriente ormai al centro della politica internazionale.

Che si parli di Iraq, Iran o del conflitto Israelo/Palestinese, è difficile di questi tempi guardare un TG che non tratti di queste situazioni. Eppure fino ad ora questi avvenimenti sono stati spiegati al pubblico globale da canali news internazionali non solo occidentali, ma puramente anglosassoni, basati a centinaia di chilometri dalla regione. Al Jazeera in inglese sarà il primo canale di News internazionale nel Medio Oriente. Il suo sarà un ruolo chiave nell’agevolare il dialogo fra il Medio Oriente e il resto del mondo. E c’è un grande bisogno di dialogo. La natura del giornalismo è che si interessa degli estremi, delle cose fuori dal normale. Ma a volte questo crea l’impressione che gli estremi siano rappresentanti della cultura intera. Un’impressione falsa, che non aiuta a combattere il vero nemico, l’estremismo”.

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