Si è conclusa con un bilancio altamente positivo l’annuale “Feria” del Libro di Madrid, che si tiene al Parco del Retiro, giunta alla sua 80sima edizione e che, pur in una difficile ripresa post-pandemica del mondo dell’editoria, si è chiusa con cifre degne di nota, registrando una considerevole affluenza di pubblico, che ha potuto godere di una notevole diversità culturale, con proposte editoriali provenienti da ogni parte del mondo. Il nostro Paese è stato rappresentato con un intero padiglione dedicato alla commemorazione del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. Il Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri (attivo anche in seno alla rete MeDA, che riunisce i Comitati della Dante nel Mediterraneo, fondata e coordinata dal presidente del Comitato di Tangeri, il compositore e musicista Jamal Ouassini), da molti anni un valente partner della Fiera, anche quest’anno si è reso protagonista di numerose iniziative culturali che hanno tenuto alta la bandiera dell’Italia in uno dei più importanti appuntamenti letterari dell’intera Spagna. La linguista Donatella Danzi, presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri, traccia un bilancio della Fiera e illustra le attività che la vedono impegnata nella promozione della lingua e della cultura italiane in Spagna.
“Il bilancio è senz’altro positivo – esordisce la presidente -. Nell’ambito di Italia Dante/700 si sono tenuti numerosi eventi per il pubblico lettore della fiera organizzati dal nostro Comitato madrileno, dall’Enit, Agenzia Nazionale del Turismo di Madrid e dall’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Tra questi, il nostro Comitato DA Madrid, in collaborazione con la Sede Centrale, ha presentato il libro L’Italia di Dante. Viaggio nel paese della Commedia del professor Giulio Ferroni. Questo volume – edito da La Nave di Teseo, è già vincitore del Premio letterario internazionale Viareggio Rèpaci 2020 (sezione Saggistica) e del Premio letterario internazionale Mondello 2020 (sezione Opera critica) ̶ è stato molto apprezzato dai lettori spagnoli e l’incontro con l’autore è stato un momento che rimarrà scolpito nella memoria dei partecipanti alla kermesse madrilena. Durante la presentazione è intervenuto anche il Segretario Generale della Dante Alighieri, il professor Alessandro Masi, il quale, attraverso un videosaluto, ha ringraziato la Fiera del Libro di Madrid e ha ricordato i numerosi eventi che la Società Dante Alighieri sta organizzando in tutto il mondo”.
Lei è Direttrice del Congresso Internazionale di Glottodidattica Teatrale in Spagna e Docente di Italiano Applicato al Canto presso la Escuela Superior de Canto de Madrid. Ci può illustrare in cosa consiste l’interessante disciplina della glottodidattica teatrale?
“La ringrazio per questa domanda perché la linea di ricerca costante che caratterizza il Comitato è lo studio e l’approfondimento della glottodidattica teatrale che si occupa di investigare se e come il teatro possa essere uno strumento efficace per l’apprendimento delle lingue e quali implicazioni delle arti sceniche possano aiutare il professore e il discente in questa missione. Alla Escuela Superior de Canto de Madrid (ESCM), Centro di Formazione Superiore per i cantanti lirici, ho aperto una nuova linea di ricerca sulla glottodidattica teatrale-musicale, ossia l’apprendimento della lingua italiana attraverso un particolare genere di teatro che abbina l’azione scenica alla musica e al canto: l’Opera. In realtà un percorso di glottodidattica teatrale non differisce sostanzialmente da un un percorso di glottodidattica teatrale-musicale, poiché, come ogni itinerario di glottodidattica, deve seguire delle regole e dei princìpi precisi, ma i cantanti d’opera hanno dei bisogni e delle esigenze specifiche”.
Ritiene che la glottodidattica teatrale possa giocare un ruolo importante nell’apprendimento della lingua italiana?
“Ritengo di sì. Nella mia esperienza come docente, il teatro si è rivelato uno strumento efficace per la didattica e le strategie teatrali si sono dimostrate utili nell’insegnamento e nell’apprendimento della lingua italiana. Il teatro è uno strumento eccellente per lo sviluppo della competenza comunicativa nell’apprendimento di una lingua straniera, in quanto rafforza, oltre alla competenza linguistica, le competenze extralinguistiche, socio-pragmatiche e (inter)culturali, purtroppo molte volte dimenticate e sottovalutate nei percorsi didattici. L’apprendimento di una lingua straniera, come il teatro, non è altro che il risultato di un gioco di forze inscindibili fra di loro. Il teatro mi ha permesso di rafforzare tutte le competenze e le funzioni presenti nell’azione comunicativa. Il teatro utilizzato per l’apprendimento della lingua può essere una strategia motivante legata al piacere e non all’obbligo di dover imparare una lingua straniera. Intrinsecamente legato al gioco e alla creatività, può sviluppare una spinta motivazionale unita al piacere in quanto permette il piacere di conoscere sé stessi e il mondo. Lo studente sente il piacere di scoprire sé stesso e le proprie emozioni attraverso il teatro: riesce a scoprire sensazioni, a conoscere il proprio corpo, a migliorare la propria autostima. Una motivazione che nasce dal piacere della propria individualità riscoprendosi corpo e mente, sentimento e ragione, capace di mettersi in relazione con se stesso e con gli altri, quindi con il mondo che lo circonda. Le ultime scoperte neuroscientifiche ci indicano nuovi cammini e dimostrano come i fattori emotivi, culturali e cognitivi influiscano nei processi di apprendimento. Il teatro promuove la costruzione di un percorso didattico in un ambiente collaborativo, motivante e creativo che rivalorizza la componente corporea, immaginativa, emotiva, empatica nell’apprendimento linguistico. Inoltre, il teatro può diventare uno strumento motivante anche per il docente, perché attraverso lo sviluppo di una metodologia creativa e ludica riuscirà a produrre nei suoi alunni una motivazione indotta diventando egli stesso un fattore di motivazione”.
Si è tenuto anche un importante Congresso Internazionale di Glottodidattica Teatrale in Spagna. Quali le scoperte, le applicazioni e le prospettive?
“Numerose sono le scoperte, le applicazioni, le riflessioni e le prospettive scaturite all’interno del convegno. Innanzitutto, vorrei precisare che Il Convegno Internazionale di Glottodidattica Teatrale, nato all’interno del progetto “Parla Italiano Facendo Teatro” da me fondato nel 2005, ha avuto fin dalle prime edizioni l’appoggio istituzionale della Società Dante Alighieri e dell’Asociación Parla Italiano. Nella edizione del 2018, l’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia di Madrid, della Sede Centrale della Società Dante Alighieri nonché la collaborazione dell’Università Complutense di Madrid e della Escuela Superior de Canto di Madrid. Nonostante l’interesse per la glottodidattica teatrale stia crescendo di giorno in giorno in tutto il mondo, non esiste ancora un’ampia bibliografia in questo campo e quindi, all’interno del Convegno Internazionale di Glottodidattica Teatrale in Spagna, si sta approfondendo il quadro di riferimento teorico per spiegare la valenza della glottodidattica teatrale. La ricerca svolta in questi anni ha indagato a livello psicologico, neuroscientifico, antropologico e delle scienze del linguaggio, al fine di produrre risposte rigorose sulla validità del teatro per l’apprendimento delle lingue. Numerosi sono stati i relatori delle prime quattro edizioni del convegno. Tra questi, Paolo Ernesto Balboni, uno dei padri della Glottodidattica in Italia, professore emerito di Glottodidattica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e fondatore di numerosi centri di ricerca e riviste dedicati all’educazione linguistica. Le ricerche presentate hanno messo in luce alcuni importanti riferimenti teorici, oltre alla creazione di un nuovo approccio glottodidattico che utilizzi il dispositivo teatrale nella sua componente pratica. Per chi volesse approfondire questa tematica, sono state presentate due pubblicazioni che riassumono le prime tre edizioni del convegno: Glotodidáctica Teatral (2016) e Glotodidáctica Teatral II (2018), curate da me e dalla psicologa e pedagoga Giuseppina Danzi, e pubblicate dalla casa editrice Ñaque, diretta da Fernando Bercebal”.
“Parla italiano FacendoTeatro” è proprio un progetto didattico da lei creato che ha compiuto sedici anni. Quali sono state le attività maggiormente originali e innovative che hanno caratterizzato il progetto nel corso di questo decennio?
“Parla Italiano Facendo Teatro” è nato nel 2005. È considerato un corso pioniere in Spagna. Per molti anni è stato l’unico corso incentrato sull’utilizzo della glottodidattica teatrale per l’insegnamento della lingua italiana nella capitale spagnola e, dopo alcune ricerche, mi sono resa conto che anche per l’insegnamento di altre lingue straniere, la situazione non è molto diversa. Nonostante siano numerose le esperienze didattiche a livello europeo e mondiale che avallano questa metodologia, quest’ultima ancora non è molto diffusa. “Parla Italiano Facendo Teatro” parte fondamentalmente da un testo drammatico e utilizza la rappresentazione teatrale come strategia per l’apprendimento della lingua italiana LS. Lo spettacolo comunque non è lo scopo del corso e va inteso come uno strumento estremamente utile che permette la creazione di un percorso didattico motivante e interattivo, un percorso condiviso dagli alunni che miri a sviluppare le competenze linguistiche e cognitive degli alunni, ma anche personali, sociali e culturali, necessarie per l’apprendimento della lingua italiana LS. Non è necessario che tutti gli alunni siano attori: questi, infatti, possono ricoprire anche altri ruoli che permettono la realizzazione di uno spettacolo e diventare, ad esempio: scenografo, truccatore, suggeritore, redattore di inviti e locandine, responsabile della promozione, costumista e così via. Nella mia pluriennale esperienza nel laboratorio, ho imparato che è controproducente obbligare un alunno a fare la parte dell’attore se non vuole; rispettare le differenze individuali, potenziare le capacità di ogni alunno, infondere sicurezza, creare un ambiente sereno e accogliente, promuovere e proporre nuove sfide sostenendo gli studenti sono azioni fondamentali per ottenere dei buoni risultati durante il percorso educativo. Inoltre, credo che il ruolo dell’insegnante sia quello di impostare il percorso didattico lasciando tuttavia che possa crescere e svilupparsi in direzioni diverse, talvolta inaspettate, poiché gli studenti possano diventare i protagonisti di un corso percorso didattico da costruire insieme al docente”.
Lei ha fondato e coordina anche un importante Festival Internazionale di Teatro in Lingua Straniera di Madrid, attraverso il quale si sperimenta l’apprendimento dell’italiano attraverso il teatro. Ce ne vuole parlare?
“Il Festival Internazionale di Teatro in Lingua Straniera di Madrid è parte integrante del Convegno di Glottodidattica Teatrale in Spagna. Per dare voce e visibilità alle varie metodologie proposte, a partire dalla seconda edizione del convegno, abbiamo deciso di creare il Festival Internazionale di Teatro in Lingua Straniera di Madrid. Rivolto ad un pubblico più amplio, il Festival sta diventando un luogo di incontro per le persone che desiderano avvicinarsi alla glottodidattica teatrale. Un evento dove mostrare le possibilità delle applicazioni di questa metodologia, condividere idee e creare uno spazio per il teatro in lingua straniera, uno spazio che mancava a Madrid. In effetti, se nel Convegno si sono riuniti docenti provenienti da tutta l’Europa (Italia, Francia, Irlanda, Spagna, Lussemburgo, ecc.), al Festival hanno partecipato anche gruppi di studenti provenienti da diversi paesi”.
Quali sono le altre attività che la vedono impegnata nella promozione della cultura italiana come Presidente del Comitato di Madrid della Società Dante Alighieri?
“Attività del Comitato sono numerose e diverse. Tra queste: corsi di lingua dal livello A1 fino al livello A2, certificazione PLIDA, gruppi di lettura, creazione di eventi culturali. I corsi di lingua sono finalizzati principalmente alla certificazione Plida, anche se molti dei corsisti partecipano senza tale fine, ma per interesse personale al fine di acquisire abilità linguistiche necessarie per potersi destreggiare soprattutto nel mondo della moda, del design o della musica. Le certificazioni PLIDA sono sempre più numerose e i candidati sono alunni Erasmus che si recheranno in Italia per completare la loro formazione; più numerosi sono invece i candidati che, dopo aver effettuato il periodo del programma Erasmus decidono di certificare, al ritorno in sede, la loro conoscenza della lingua italiana. Il gruppo di lettura, costituitosi nel corso del 2016, si è dimostrato un valido punto di incontro tra lettori di autori italiani contemporanei, desiderosi di poter scambiare il proprio parere in proposito e di poter approfondire e capire i vari aspetti del mondo culturale descritto nei testi letti. Il Comitato è diventato nel 2018 Presidio Letterario e partecipa dal 2016 alla Giuria internazionale del Premio Strega. Il Comitato DA di Madrid si è costituito nel 2015 e numerosi sono stati gli eventi culturali effettuati nel corsi di questi anni: concerti, recital di poesia, conferenze, giornate dedicate al teatro italiano e ai suoi autori contemporanei, spettacoli teatrali nati dal gruppo Parla Italiano Facendo Teatro ed eventi legati alla cultura e alla lingua italiana. Inoltre, notevole si è rivelata la presenza del nostro Comitato nella capitale spagnola in iniziative come: la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, la Settimana della Lingua Italiana nel mondo, la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, e la Settimana Europea delle Lingue con EUNIC Spagna”.
Esiste una rete di Comitati DA nel Mediterraneo. Ci sono progetti comuni che vi legano? E si pensa in futuro di intensificare i rapporti fra i diversi comitati in maniera da sentirsi tutti parte di una grande cultura mediterranea?
“Nel 2019 si è istituita a Tangeri MeDA, la rete dei Comitati della Dante Alighieri operanti in area mediterranea, che ha lo scopo di incoraggiare il dialogo e la conoscenza interculturale nel Mediterraneo. Il primo incontro è stato organizzato dal Comitato locale tangerino ed è stato guidato dal compositore e musicista Jamal Ouassini. In un momento in cui è sempre più necessaria la ricerca e lo sviluppo di una cultura dell’incontro e del dialogo, MeDA può configurarsi come uno spazio per intensificare i rapporti tra i diversi paesi del Mediterraneo. Numerose sono le iniziative che si sono progettate, all’interno de MeDA, per promuovere lo scambio e la valorizzazione delle rispettive identità culturali e sociali dei paesi mediterranei. In questa prospettiva si sta lavorando”.