Sant’Antioco (CI) – Sardegna
Successo di pubblico e di critica per l’edizione 2010 di Passaggi d’autore: intrecci mediterranei. Il pubblico ha riempito la sala per tutte le cinque giornate di proiezioni e tra articoli e citazioni sui quotidiani e sui siti internet si contano più di quaranta pubblicazioni.
La rassegna di cortometraggi internazionale dedicata ai Paesi del Mediterraneo, curata e organizzata dal Circolo del Cinema “Immagini”, si è tenuta a Sant’Antioco (CI), cittadina del sud Sardegna che ospita la manifestazione fin dalla sua prima edizione del 2005. Per il sesto anno il programma è stato ricchissimo e ha idealmente congiunto la Sardegna a tutto il Mediterraneo, “dall’isola al Mare nostrum”. Ma quest’anno c’è anche un riferimento in più nel titolo Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, il 2010 è stato proclamato dall’ONU Anno Internazionale della Biodiversità, intesa sia dal punto di vista biologico, sia culturale e la rassegna è stata l’occasione per creare intrecci, ossia incontri, tra culture diverse del Mediterraneo espresse nelle eccellenze dell’arte cinematografica.
Un’occasione unica di sviluppo culturale per Sant’Antioco, che per una settimana è stato luogo di incontro di storie, lingue, culture diverse e lontane: attori e registi che incontrano i loro colleghi di altri Paesi del Mediterraneo. Un connubio importante che è stato apprezzato anche dal pubblico, sempre attento e presente al dibattito intorno a temi universali: la solitudine, i confini, la biodiversità, la guerra, le macerie di rapporti umani, l’incomprensione, l’amore, la famiglia. Questioni mediterranee e universali, problemi e bellezze che si possono trovare a Beirut come a Berlino o storie che possono esistere solo in luoghi ben definiti, come quelle ambientate in paesaggi devastati dalla guerra, in Medio Oriente: il cinema racconta una porzione di mondo, un punto di vista limitato al progetto del regista, alla sua sensibilità. Ma pur nella privata interpretazione di un regista di cortometraggi, si riesce a ragionare in modo ampio su un dato tema.
Ciò che si può dire con certezza è che la sensibilità dei registi mediterranei è ben diversa da quella dei colleghi dell’area continentale. La poesia ermetica del cinema francese è ben lontana dalla sincera apertura al mondo dei lavori libanesi o israeliani. Il cinema è un mezzo che supera anche i confini culturali, oltre quelli geografici e fisici. Israele e Palestina, insieme nella stessa rassegna cinematografica. Un piccolo episodio, marginale forse, ma sottolinea comunque la volontà di non scontrarsi, almeno da parte dei registi.
La rassegna dedica la prima giornata al cinema sardo con Salvatore Mereu, e ai registi sardi in genere l’apertura di ogni giornata della rassegna. Il 4 dicembre, prima giornata della rassegna, ha visto una grande partecipazione di pubblico, tutti appassionati del cinema di Mereu a cui hanno rivolto diverse domande, a volte provocatorie, a cui il regista, presente in sala accompagnato dal docente dell’Università di Cagliari Antioco Floris, ha risposto senza esitazioni. In questa giornata è stato proiettato per la prima volta in Sardegna “Notte rumena”, il cortometraggio che apre la rassegna del 2010.
La seconda giornata, dedicata interamente alla cinematografia libanese, Paese ospite dell’edizione 2010, si è chiusa con molta soddisfazione. Sette pellicole hanno raccontato la Terra dei cedri, lacerata da tensioni interne e invasioni territoriali. Presente in sala la regista e produttrice libanese Reine Mitry, che ha parlato del cinema del suo Paese in tutte le sue forme. Si vedono in molti casi le tracce della guerra civile, si parla anche di giovani, d’amore, di solitudine e di attaccamento alla famiglia (valore propriamente mediterraneo) e anche della Beirut notturna.
La seconda parte del festival, ossia gli intrecci mediterranei, si è svolta nelle tre giornate conclusive del 6, 7 e 8 dicembre. Un melting pot di culture nel bacino del Mediterraneo: storia, colori, persone. Registi e film provenienti da ben dieci Paesi diversi: dal Marocco, alla Croazia, dalla Palestina alla Tunisia, passando per l’Italia e la Sardegna, che torna ad essere sempre più un’isola crocevia di culture diverse. Le opere in rassegna sono cortometraggi di altissima qualità, premiati nei più importanti festival internazionali: da Cannes a Venezia, da Berlino a Roma. Il cinema rappresenta forse il mezzo più potente di trasmissione di cultura, il media che veicola messaggi che possono favorire il superamento di tanti, troppi pre-concetti che limitano la possibilità di incontro fra popoli. Il Mediterraneo è da sempre la culla delle culture e delle religioni, il cinema cerca nel suo piccolo di favorire il superamento di queste barriere.
Le due giornate del 6 e 7 dicembre sono state dedicate anche alla sezione CortoAmbiente, con la proiezione di cortometraggi sul patrimonio naturalistico dei Paesi coinvolti, raccontando il rapporto tra uomo e ambiente.
Una parte molto importante dell’organizzazione della rassegna è stata dedicata ai seminari e corsi sul cinema. Questa sezione, arrivata al suo secondo anno, è molto attenta al carattere educativo che potrebbero avere le tecniche cinematografiche sui giovani che seguono i corsi. Il docente del laboratorio è stato il regista Davide Mocci, documentarista di grande esperienza che lavora per “Geo & Geo”, il programma di natura e scienza di Rai Tre, e che ha condotto il laboratorio anche nella precedente edizione. La sua produzione filmica comprende numerosi documentari naturalistici, alcuni dei quali girati in ambienti sottomarini. Quest’anno il laboratorio avrà anche uno sbocco pratico nella realizzazione di un documentario sulla biodiversità, nello specifico la Pinna nobilis, mollusco che produce il Bisso, chiamato “seta del mare”. Documentario che parlerà della storia e preparazione della seta del mare, con cui Chiara Vigo (unica discendente di questa antichissima arte) crea vere e proprie opere d’arte. Il seminario invece si è occupato di analizzare le tematiche legate alla biodiversità animale e vegetale del territorio, con particolare riferimento alla Pinna nobilis.
La rassegna si è tenuta presso la Sala Consiliare del Comune di Sant’Antioco, che ha appoggiato la rassegna con molto entusiasmo.
Hanno collaborato alla realizzazione della sesta edizione: Association Culturelle Afrique-Méditerranée di Sousse (Tunisia), ECAM (Escuela de Cinematografia y del Audiovisual de la comunidad de Madrid), La Fèmis (Ecole nationale supèrieure des métiers de l’image e du son de Paris), Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Festival CinemAmbiente di Torino, ALBA – Academie Libanaise Des Beaux-Arts di Beirut, IESAV – Université Saint Joseph di Beirut, FLC – Fondation Liban Cinema.