
Teatro Senza Quartiere – Stagione 2024-2025. Teatro Impossibile presenta Mammasantissima
di e con Emanuela Lai e Elio Turno Arthemalle
scenografie Daniele Pettinau | costumi Emanuela Lai
movimenti scenici Valentina Puddu
regia Elio Turno Arthemalle e Felice Colucci
produzione Teatro Impossibile
sabato 29 marzo – ore 20.30 – Teatro TsE – via Quintino Sella – CAGLIARI
Una storia fantascientifica (e onirica) per una riflessione sulla maternità con “Mammasantissima”, una moderna tragi-commedia scritta e interpretata da Emanuela Lai insieme con Elio Turno Arthemalle, che firma anche la regia insieme con Felice Colucci, produzione del Teatro Impossibile, in cartellone sabato 29 marzo alle 20.30 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari per un nuovo appuntamento con la Stagione 2024-2025 di Teatro Senza Quartiere organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro 2017-2026.
Sotto i riflettori Emanuela Lai nel ruolo della protagonista, una donna in coma, cui viene offerta la possibilità di continuare a vivere, trasferendosi in un altro corpo e assumendo così un’altra identità: le possibili re/incarnazioni corrispondono a quattro ironici ritratti al femminile, che rappresenterebbero altrettante opzioni per non finire nell’aldilà.
Una vicenda strana e paradossale in un cui un misterioso e invisibile Deus ex Machina interviene per salvare una paziente, e quale che sia la sua natura, diabolica o divina, diventa arbitro del suo destino, ma generosamente offre alla protagonista la possibilità di “abitare” per pochi minuti dentro le sue potenziali ospiti e condividere la loro quotidianità, scoprirne il carattere e verificare eventuali affinità o incompatibilità, in una dimensione sospesa tra realtà e sogno… o meglio un incubo dove l’unica via di fuga sarebbe forse un drastico “risveglio”…
“Mammasantissima” si sofferma sull’idea della maternità, e pone quesiti come «Quanto può essere snervante avere a che fare con un bambino? Quanto si sacrifica della propria personalità per mettere al mondo un figlio e quanto può essere semplice invece rimanere fedeli a se stesse anche se si è diventate madri?», ma anche sui pregiudizi e i luoghi comuni che influenzano e condizionano le donne, persino alle soglie del terzo millennio.
Viaggio nell’universo femminile, per riscoprire il significato della maternità, con “Mammasantissima”, una pièce scritta e interpretata da Emanuela Lai insieme con Elio Turno Arthemalle, per un’ironica ricognizione sul ruolo e sulla condizione delle donne nel terzo millennio oltre gli stereotipi e i luoghi comuni, con scenografie di Daniele Pettinau e costumi di Emanuela Lai, movimenti scenici a cura di Valentina Puddu, per la regia “a quattro mani” di Elio Turno Arthemalle e Felice Colucci, nuova e fortunata produzione del Teatro Impossibile in cartellone sabato 29 marzo alle 20.30 al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per la seconda tranche della Stagione 2024-2025 di Teatro Senza Quartiere organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda, nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” (2017-2026), con il patrocinio e il sostegno della Regione Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sotto i riflettori Emanuela Lai presta volto e voce alla moderna eroina di un dramma, una donna sospesa tra la vita e la morte, in coma in seguito a un incidente, che nel suo stato di semicoscienza, o forse solo nel teatro della sua mente riceve un singolare messaggio: le viene offerta l’occasione di reincarnarsi, assumendo una nuova identità con la possibilità di scegliere tra quattro esistenze, trasformandosi in un’arcigna dottoressa o in una seguace di una sorta di new age, in un’ingenua sposina in stile Anni Cinquanta o in una single irredimibile, come se il suo corpo fosse ormai irrecuperabile e l’unica opzione rimasta fosse quella di sopravvivere nei panni di un’altra.
Una moderna favola fantascientifica – o magari una commedia surreale – in cui la protagonista invece di ripercorrere la propria storia, come pare accada a coloro che precipitano nel vuoto, si trova a rispecchiarsi nelle ipotetiche variazioni sul tema della maternità rappresentate da creature fragili e irrisolte, in crisi con se stesse, per cui la prospettiva di mettere al mondo un figlio si è concretizzata in modalità inattese e non sempre rassicuranti.
Un misterioso Deus Ex Machina suggerisce questa stravagante soluzione: una voce risuona nella testa della “dormiente” presentandole una molteplicità di scenari, in cui verrebbe proiettata se finalmente decidesse per l’una o l’altra: “Mammasantissima” rappresenta quasi un racconto per quadri, anzi uno stationen drama, per una riflessione su cosa potrebbe significare assumersi la responsabilità oggi di portare a termine una gravidanza e mettere al mondo delle creature.
Un enigmatico personaggio, divinità o demone, potrebbe corrispondere a una sorta di scienziato folle alle prese con un ardito esperimento fantascientifico, o magari a uno spirito guida o forse semplicemente all’affiorare alla coscienza di un pensiero se non proprio “molesto” in qualche misura disturbante, in considerazione dell’inesorabile scorrere del tempo e delle scadenze improrogabili dell’orologio biologico, non sempre compatibili con i ritmi frenetici e le scelte personali in un’epoca in cui il successo e la carriera rappresentano obiettivi fondamentali.
La mente della donna apparentemente slegata dal corpo visita quindi una serie di luoghi, confrontandosi con i probabili alter ego di cui prenderebbe le sembianze, se fosse disposta a accettare lo strano e inquietante “scambio” con una delle candidate, dalla stressatissima pediatra o psicologa infantile che dimostra ben poca empatia verso i piccoli pazienti e le loro madri, all’eccentrica e forse troppo poco severa genitrice, alla moglie e madre perfetta da film hollywoodiano, il cui microcosmo s’infrangerebbe se venissero alla luce segreti e scomode verità, alla zia affettuosa e rigorosamente single, che si prende amorevolmente cura e trova magari adorabili “i figli degli altri”.
In “Mammasantissima” l’attrice e autrice Emanuela Lai si interroga sulla complessità e sulle contraddizioni del mondo contemporaneo, sulle difficoltà che una donna deve affrontare nel tentativo di conciliare gli impegni professionali con quelli familiari, sull’importanza dei legami e degli affetti ma anche della realizzazione personale, della possibilità di seguire le proprie inclinazioni e i propri sogni e conservare il proprio spazio e la propria libertà.
Una pièce divertente, su una vicenda in certo modo tragicomica, in cui la sfortunata protagonista, immersa nel coma con l’auspicio e nell’attesa di un risveglio, si trova a ragionare suo malgrado su differenti versioni di sé o meglio ipotesi di futuro, alle prese con un dilemma che per effetto dei condizionamenti esterni e di una plurisecolare tradizione culturale, al di là del retaggio della civiltà patriarcale, quasi ogni donna si trova a affrontare ovvero se e quando prendere in considerazione, o meno, l’idea della maternità.
Un tema di forte attualità in un’Europa – e l’Italia non fa eccezione – in cui il miglioramento dell’aspettativa di vita corrisponde a un progressivo innalzamento dell’età media e quindi a un invecchiamento della popolazione, mentre le donne tendono a avere meno figli, anche per poter garantire loro maggiori attenzioni e una migliore educazione, oltre che per portare avanti la propria carriera: il modello stesso di famiglia è ormai profondamente mutato, ma soprattutto sono sempre meno coloro che si sentono appagate nel ruolo di madri (e mogli) e sarebbero disposte a sacrificarsi e rinunciare alla propria affermazione professionale e alla propria autonomia.
“Mammasantissima”, con un’intensa prova d’attrice di Emanuela Lai e con la partecipazione di Elio Turno Arthemalle, è una pièce originale e coinvolgente che – come si legge nella presentazione – «sonda in maniera ironica, profonda e divertente il tema della maternità e delle sue mille sfaccettature». Nel prologo appare, come in un flashback, un momento cruciale della vita della protagonista, che in stato di coma riceve una stravagante proposta come unica chance per la sua sopravvivenza: «un’entità superiore (il Diavolo o Dio?) le offre la possibilità di scegliere in quale corpo continuare a vivere. Il grande “vantaggio” è che può abitare per pochi minuti nel corpo delle quattro improbabili donne che le vengono proposte. E ognuna di loro, a modo suo e con le sue esasperanti peculiarità, ha a che fare con il magico mondo dei bambini».
La pièce affronta in chiave surreale e umoristica, alcuni interrogativi importanti per chi scelga di affrontare l’esperienza della maternità: «Quanto può essere snervante avere a che fare con un bambino? Quanto è sotto la lente di ingrandimento della società quella donna che i figli ha deciso di averli…o di non averli?». E ancora: «Quanto si sacrifica della propria personalità per mettere al mondo un figlio e quanto può essere semplice invece rimanere fedeli a se stesse anche se si è diventate madri?». “Mammasantissima” è un’occasione per riflettere su una questione importante e attuale, che riguarda tutta la società: l’appuntamento quindi è al TsE di Is Mirrionis a Cagliari dove – come promettono gli autori –«una donna e quattro diversi personaggi in scena proveranno a dare una risposta a questi quesiti, o, perché no, a generare altri numerosi dubbi».
IL PROGETTO
Il TsE – spazio “ritrovato” e palcoscenico aperto alla città – è il fulcro di un progetto pluriennale di “teatro sociale”, nato con l’idea di offrire un’alternativa e un’opportunità agli abitanti del quartiere e in particolare alle giovani generazioni: un riuscito “esperimento” culturale, capace di intercettare e valorizzare risorse e talenti e insieme di rispondere a istanze e problemi, affrontando argomenti delicati e complessi come il gioco d’azzardo patologico e il fenomeno sempre più diffuso delle truffe ai danni degli anziani. L’arte della rappresentazione come sintesi del reale e proiezione dell’immaginario, capace di dar corpo ai sogni (e agli incubi) del mondo contemporaneo, con un palcoscenico “pulsante” di emozioni trasfigurate in parole, suoni e visioni e un luogo d’incontro e confronto parte integrante della vita culturale e sociale della comunità.
Tra le incertezze del presente, ma guardando al futuro: il progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” proseguirà per un altro quinquennio, in virtù della proroga della convenzione che affida lo storico cineteatro parrocchiale di Sant’Eusebio, ora divenuto TsE, al Teatro del Segno fino al 2026. Un teatro “abitato” che pure nei mesi difficili della pandemia, sempre nel rispetto delle regole e delle distanze, con uso di mascherine e sanificazioni, ha ospitato prove e allestimenti, rigorosamente “a porte chiuse”, e la nascita della nuova creazione del Teatro Tages.
La Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2024-2025 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari, e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor IMOBILIANDO di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, il Comitato la Casa del Quartiere – Is Mirrionis, La compagnia Salvatore della Villa, La Parrocchia di Sant’Eusebio, il Teatro Tages, La Cooperativa Passa Parola, Il Teatro Impossibile, La società Cooperativa Tazenda, l’Accademia Internazionale della Luce, il Baracco Teatro dei burattini, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, e il CeDAC (Centro Diffusione Attività Culturali) che organizza il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La compagnia:
Il Teatro del Segno / Laboratorio di Produzione Teatrale nasce – il 12 Gennaio 2009 – dall’esigenza dei suoi fondatori e del direttore artistico Stefano Ledda, di dirigere in maniera più spiccata la propria produzione artistica e la propria attività didattica verso il teatro sociale e verso interventi mirati alla diffusione della cultura teatrale.
Il Teatro del Segno è una compagnia professionale di produzione, un gruppo aperto ai diversi aspetti dell’espressività che ricerca attraverso la sperimentazione di percorsi creativi diversi, il segno scenico indispensabile alla comunicazione dell’emozione e del senso.
Il Teatro del Segno cura progetti come “Rovinarsi è un Gioco” e “Senza Fiato” e organizza, oltre alla Stagione di “Teatro Senza Quartiere” e alla rassegna “Teatro e Marmellata” al TsE, il Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e il Festival “Palcoscenici d’ Estate” ad Allai, in collaborazione con “Intersezioni / rete di festival senza rete” a cura di Fed.It. Art. Sardegna.
INFO & PREZZI
abbonamento x 12 spettacoli
intero: 135 euro – ridotto residenti Is Mirrionis: 110 euro – ridotto studenti: 80 euro
Card 5 spettacoli 2024 | 5 spettacoli 2025
intero 65 euro – ridotto residenti Is Mirrionis: 50 euro
Card 3 spettacoli Stagione 2024-2025
intero 40 euro
biglietti:
intero 15,00 euro – ridotto 13,00
riduzioni per residenti quartiere Is Mirrionis – under 25 /over 65 – abbonati CeDAC
Speciale Teatro Senza Quartiere + Teatro e Marmellata
Se due adulti acquistano 2 abbonamenti per la Stagione 2024 – 2025 di Teatro Senza Quartiere, avranno diritto a 1 abbonamento omaggio per la Stagione di Teatro Ragazzi Teatro e Marmellata 2025
INFO e prenotazioni
biglietteria.teatrotse@gmail.com – cell. 351.6862271 (anche whatsapp) – www.teatrodelsegno.com