Son i consumi che cambiano noi o noi che cambiamo i consumi? Le due cose sono perfettamente correlate. Il mercato sforna nuovi prodotti che stimolano i bisogni umani. Si fa trovare là dove c’è il cliente, strutturandosi a seconda delle sue esigenze. Il potenziale acquirente oggi, per lavoro o per passatempo, naviga spesso sul web. Così nuove vetrine fatte di pixel fiancheggiano quelle dei negozi fisici. Scegliere l’uno o l’altro dipende da variabili come la convenienza e la praticità.
Il modo di far spesa degli italiani è molto cambiato da qualche anno fa ad oggi. L’evoluzione ha alla sua base un consumatore più responsabile e al passo coi tempi.
Son i consumi che ci cambiano nel momento in cui abbiamo a disposizione un’ampia e innovativa rivendita sulla quale effettuarli. Un computer, la poltrona di casa, più pagine aperte nello stesso istante: ecco il segreto del +17% di shopping virtuale dal primo trimestre 2013 a quello 2014 in Italia. Amici e parenti influenzano le scelte, consigliando siti e raccomandandone l’affidabilità; i social media rincarano la dose con il loro effetto contagio. Il vantaggio del web è che si possono confrontare prodotti e prezzi, cercare promozioni e offerte: il risparmio è garantito. A preferirlo, secondo gli studi di Coop online, è soprattutto l’italiano che ha tra i 18 e i 35 anni, convive, ha un reddito medio-alto, conosce siti specializzati.
Noi, invece, cambiamo i consumi spinti da dinamiche esterne. La prima di queste è la crisi economica, ma anche il fatto che il consumatore ha più facile accesso all’informazione. In generale, si rilevano meno spese per salute e benessere, arredamenti ed elettrodomestici e, soprattutto, scarpe e abbigliamento. Piccoli tagli che lasciano spazio a un +42,10% di acquisti online dedicato ad accessori per la casa, come utensili per la cucina e strumenti per il bricolage, a testimonianza di un ritorno del fai da te tra le mura domestiche.
Il settore alimentare non è immune all’avanzata di internet. Negli ultimi anni l’acquisto di cibi online è aumentato del 53,7%. Complice la tecnologia: le app per la consegna a domicilio; i siti dei principali supermercati; le vetrine del biologico sul web; la compravendita dallo store virtuale del piccolo produttore. In questo caso, la genuinità del prodotto e la comodità di ricevere tutto a casa giocano un ruolo chiave. Inoltre, seguendo i dati generali del periodo 2007-2012, è rilevante la diminuzione dell’impiego di oli e grassi nella dieta. Infatti, il consumatore, oltre che attento al portafogli, lo è alla salute. Calata anche la spesa per prodotti contenenti carboidrati (pane e cereali). Meno pesce sulle tavole degli italiani, forse per il prezzo più alto rispetto ad altri prodotti; mentre riempiono gli scaffali della cucina beni un tempo considerati di lusso: zucchero, caffè, cacao e the. Gli ultimi dati Istat, relativi al 2013, mostrano una spesa alimentare stabile, ma denunciano anche un forte calo nell’acquisto di carne.
L’uomo, oggi più che mai, è il prodotto dell’interazione con l’ambiente esterno. Questo è meno palpabile, ma sempre più ricco e variegato. Si cerca di trarre da internet tutti i benefici, che si riassumono oggi in risparmio, comodità e ricerca dell’utile.
Daniela Melis