Percezione
Share

Esiste un modo diverso di affrontare il paesaggio, di vivere la città o la periferia, di concepire i luoghi e di appropriarsi degli spazi.

Il Parkour: L’arte dello spostamento

Il parkour è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni 80 attualmente come maggiori esponenti troviamo David Belle, Alain Robert e George Hebert consacrati come i veri sacerdoti del parkour.

Il nome parkour è un neologismo ottenuto mettendo una kappa nella parola francese parcours (percorso) vuol dire spostarsi da un punto all’altro superando tutti gli ostacoli che si presentano sul cammino con salti, avvitamenti, arrampicate, capriole con assoluta leggerezza senza mai toccare il suolo.

Una disciplina a metà tra la strada e arti marziali, filosofie orientali e sport estremi. I suoi “adepti” si arrampicano sui tetti, saltano, si proiettano e si lanciano su muri, parapetti grondaie e cemento.

La maggior parte sono giovani e nessun impedimento architettonico li ferma. Il loro motto è spostarsi nello spazio utilizzando gli elementi dell’habitat urbano e delle periferie , tutto a mani nude senza nessun aiuto se non quello del coraggio e l’agilità. Non solo sport ma una vera filosofia di vita: autocontrollo consapevolezza delle proprie paure e rispetto per l’ambiente che ci circonda.

Un’attività così spettacolare non poteva passare inosservata e far gola al mondo del cinema, e a tal proposito citare il film di Luc Besson ” Banlieue 13″ o ancora “yamakasi.

Questi moderni samurai si sono moltiplicati in una maniera esponenziale sopratutto grazie al web che ci regala video ad alto tasso adrenalinico.

Ma non solo,anche una notevole l’applicazione al sociale, Nel 2007 il Fiaba (fondo italiano impiegato nell’abbattimento delle barriere architettoniche ha riconosciuto il parkour come importante vettore di comunicazione per trasmettere ai giovani una maggiore consapevolezza sul problema delle barriere architettoniche e sull’essere solidale al loro abbattimento.

Insomma oltre tutto, oltre lo sport oltre il paesaggio, una vera e propria erranza contemporanea.

I Traceur (chi traccia un percorso) si sono moltiplicati non solo in Francia ma nel resto del mondo grazie sopratutto al web.

Scorgere figure fluttuare nello spazio dev’essere un emozione da lasciare senza fiato , impariamo a vedere la bellezza anche dove magari a primo acchito non c è, potremmo trovarla nelle zone più in ombra delle nostre città e magari potremmo scorgervi questi nuovi “combattenti”!

Leave a comment.