Presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna, a Cagliari l’8 ottobre alle ore 18.00, il professor Ranieri presenterà i risultati della sua ulteriore ricerca che svela come sotto il terreno siano stati riscontrati diversi segnali che lascerebbero intravedere ulteriori importanti ritrovamenti.
La necropoli di Mont’e Prama si trova alla base del colle omonimo, a una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras, lungo la strada che da San Salvatore conduce a Riola Sardo. La scoperta del sito avvenne casualmente nel marzo del 1974 ad opera di contadini che eseguivano lavori agricoli. Seguirono diversi interventi di scavo e di recupero, tra il 1975 e il 1979, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano e dall’Università degli Studi di Cagliari.
Si susseguirono diverse campagne di scavo che consentirono di individuare sepolture a cista litica quadrangolare e altre a pozzetto circolare, immediatamente a ridosso delle tombe fu riconosciuto un tratto di strada cerimoniale. Le tombe erano ricoperte da un accumulo di materiali scultorei e i lavori di restauro hanno consentito di ricostruire statue maschili, modelli di nuraghe e betili.
Le 28 statue finora identificate, tutte frammentarie, rappresentano 16 pugilatori, 5 arcieri e 5 guerrieri. A maggio del 2014 ripresero le indagini archeologiche a Mont’e Prama sotto la direzione di una squadra della Soprintendenza di Cagliari e dell’Università di Sassari.
A cura del professor Gaetano Ranieri vennero effettuate delle indagini geofisiche con il georadar su circa ottanta mila metri quadrati: il sottosuolo fu esaminato da sedici angolazioni diverse, il che permise di osservare le anomalie del terreno, in base alle quali e alle analisi sulle foto aeree e satellitari furono effettuati saggi di scavo e indagini ulteriori che consentirono di individuare un nuovo tratto della strada funeraria e accanto ad essa otto tombe coperte con lastre quadrate e, ancora, altre otto tombe disposte su tre filari irregolari, a pozzetto semplice.
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