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La star delle grotte nel 2025 sarà la farfalla notturna Triphosa dubitata(Linnaeus, 1758).  La falena è stata infatti eletta Animale di grotta dell’anno nell’ormai celebre selezione dell’Unione Internazionale di Speleologia (UIS) promossa dalla Società Speleologica Italiana (SSI ETS). La UIS è portavoce di campagne di sensibilizzazione internazionale sull’importanza dei paesaggi carsici e della loro biodiversità.  Le grotte sono rifugi vitali per molte specie, offrono infatti riparo e protezione in condizioni ambientali estreme. La falena Triphosa dubitata è un esempio significativo di come gli ambienti sotterranei sono essenziali per la sopravvivenza di numerosissimi organismi.

Triphosa dubitata (Linnaeus, 1758) Grotta di Vaccamorta (AQ)
(Foto di Fabio Mosconi)

Triphosa dubitata, descritta per la prima volta da Carlo Linneo nel 1758, è una falena che sverna regolarmente nelle grotte. Gli adulti trascorrono un periodo di diapausa da fine agosto ad aprile, a seconda della temperatura esterna. Questa specie si concentra solitamente in grandi gruppi sulle pareti delle grotte, soprattutto nelle zone d’ingresso e di transizione. Le falene di questa specie hanno un’apertura alare che varia da 3,8 a 4,8 cm. Il colore delle ali anteriori può variare dal grigio al marrone violaceo, con molte bande trasversali di diversa larghezza e tonalità. Le ali posteriori sono grigio-marrone chiaro con linee trasversali indistinte e un bordo ondulato nero.

La diapausa è uno stato di sospensione temporanea dello sviluppo e dell’attività metabolica che molti insetti adottano per sopravvivere a condizioni ambientali avverse. Durante questo periodo, gli insetti riducono drasticamente il loro metabolismo, arrestano la crescita e lo sviluppo e cercano rifugi sicuri, come le grotte, per proteggersi. La diapausa permette agli insetti di sincronizzare il loro ciclo vitale con le stagioni favorevoli, garantendo che le fasi critiche del loro sviluppo, come la riproduzione e la crescita delle larve, avvengano in periodi in cui le condizioni ambientali sono ottimali.

Accoppiamento di Triphosa dubitata (Linnaeus, 1758) Grotta Barma (CN)
(Foto di Enrico Lana)

Gli adulti si accoppiano nelle grotte e le femmine subiscono un blocco della maturazione delle uova che termina poco prima della primavera. Le uova vengono deposte tra aprile e maggio e si schiudono dopo un periodo di incubazione. Le larve si nutrono di piante dei generi RhamnusPrunus e Frangula alnus.

Triphosa dubitata ha una distribuzione che va dall’Europa al Nord Africa e all’Asia. In Italia, è presente in quasi tutte le regioni, esclusa la Sardegna. Le grotte italiane sono un rifugio ideale per questa specie durante il periodo di diapausa.

Triphosa dubitata (Linnaeus, 1758) Grotta Romina (CN)
(Foto di Valentina Balestra)

Per il suo particolare ciclo biologico Triphosa dubitata è emblematica e rappresentativa di numerosi animali che, per la loro sopravvivenza, dipendono dai rifugi sotterranei. Ne è un esempio la nomination del 2024 vinta dai geotritoni del genere Speleomantes che sono tra gli anfibi più protetti dalle normative internazionali.

La conservazione delle grotte è cruciale per garantire la tutela di animali rari e spesso endemici. In questo senso sono necessarie azioni virtuose, prima fra tutte la divulgazione, per aumentare la consapevolezza sull’importanza della biodiversità delle grotte e il ruolo nella conservazione di questi fragilissimi ecosistemi.

L’incoronazione ufficiale di animale dell’anno avverrà il 22 maggio 2025 durante la celebrazione della Giornata Mondiale della Biodiversità e il 19° International Congress of Speleology (ICS) dal 20 al 27 luglio in Brasile.

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