Alle Isole Canarie è stato riconosciuto un altro luogo come patrimonio culturale: l’imponente sito archeologico Risco Caído e le Sacre Montagne di Gran Canaria.
Il World Heritage Committee dell’UNESCO, riunito in questi giorni a Baku in Azerbaijan, ha incluso sei nuovi siti culturali nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: tra questi i paesaggi del sito archeologico Risco Caído e le Sacre Montagne di Gran Canaria. Con questo riconoscimento l’arcipelago delle Canarie si conferma come perfetta destinazione di viaggio a tutto tondo, offrendo spiagge da sogno, siti storici e culturali da visitare e luoghi dove la natura esprime tutta la sua forza.
Tra le Sacre Montagne di Gran Canaria visse in completo isolamento per oltre 15 secoli una popolazione aborigena, le cui numerose testimonianze si trovano nell’area di Risco Caído. Con il nuovo ingresso, i siti Patrimonio dell’Umanità dell’arcipelago delle Canarie salgono a quattro: il Risco Caído e le Sacre Montagne di Gran Canaria, il Parco Nazionale del Teide (Tenerife), il Parco Nazionale di Garajonay (La Gomera) e la città di San Cristóbal de La Laguna (l’antica capitale di Tenerife).
Dieci anni fa è stato riconosciuto all’arcipelago anche un patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO: il Silbo Gomero, un linguaggio fischiato che i pastori dell’isola La Gomera hanno usato per secoli per comunicare a grande distanza.
Il Risco Caído e le Montagne Sacre di Gran Canaria
Situato in una vasta area montuosa al centro di Gran Canaria, Risco Caído comprende scogliere, anfratti e
formazioni vulcaniche in un paesaggio ricco di biodiversità. Il sito archeologico comprende un elevato numero di insediamenti preistorici – abitazioni, granai e cisterne – la cui età è la prova della presenza sull’isola di una cultura preispanica che, dopo l’arrivo Berberi del Nord Africa attorno all’inizio della nostra era, si è evoluta in isolamento fino all’approdo dei primi coloni spagnoli nel XV secolo.
Il complesso comprende anche cavità e due templi sacri o “almogarenes” – Risco Caído e Roque Bentayga – dove si svolgevano cerimonie legate al ciclo delle stagioni. Si pensa che questi templi siano collegati a un possibile culto delle stelle e della “Madre Terra”: gli abitanti originari di Gran Canaria consideravano sacre queste montagne in quanto luogo abitato dal loro dio Alcoán.
Parco Nazionale del Teide
Situato sull’isola di Tenerife, il Teide National Park ospita lo stratovulcano Teide-Pico Viejo che, con i suoi 3.718 m, è la vetta più elevata della Spagna. Con un’altezza di 7.500 m dal fondo dell’oceano, è considerato la terza struttura vulcanica più elevata del mondo. Si trova in un ambiente spettacolare e l’impatto visivo del sito è tanto maggiore a causa delle condizioni atmosferiche che creano trame e toni in continua evoluzione e del “mare di nuvole” che forma uno splendido sfondo alla montagna. Il Teide è riconosciuto a livello mondiale come importante fonte di prove dei processi geologici alla base dell’evoluzione delle isole oceaniche.
Parco Nazionale di Garajonay
Una vera e propria foresta di alloro copre circa il 70% di questo parco, situato al centro dell’isola di La Gomera.
La presenza di sorgenti e di numerosi torrenti assicura una vegetazione lussureggiante che ricorda quella dell’era cenozoica, in gran parte scomparsa dal sud Europa a causa dei cambiamenti climatici.
San Cristóbal de La Laguna
La Laguna, come molti chiamano San Cristóbal de La Laguna a Tenerife, è la storica capitale dell’isola, fondata sulle rive di un lago dalla popolazione aborigena. In diversi punti della città, sotto al piano stradale, sono state scoperte costruzioni molto antiche, ritrovati diverse gallerie, cunicoli e volte sotterranee risalenti al periodo immediatamente successivo alla nascita del centro. Si tratta, in pratica, di una città sotto alla città. La conformazione urbanistica di San Cristóbal de La Laguna è stata presa a modello da alcune importanti città latinoamericane: L’Avana Vecchia a Cuba, Lima in Perù, Cartagena de Indias in Colombia, o San Juan di Porto Rico. Le sue ampie strade e gli spazi aperti ospitano belle chiese e edifici pubblici e privati dal XVI al XVIII secolo.
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