Se parliamo di desertificazione e di abbandono viene naturale per me che faccio fotografie, parlare di urbex: parola che tradotta letteralmente dall’inglese sta per “esplorazione urbana”. Come suggerisce la parola si tratta dell’esplorazione e della documentazione attraverso fotografie e video, dello stato di decadenza e di abbandono di strutture urbane, costruite dall’uomo.
Il mondo è coperto di svariati, bellissimi e inquietanti luoghi dove gli amanti del genere sfogano la loro curiosità, ho raccolto migliaia e migliaia di fotografie in questi anni di luoghi che solleticavano la mia curiosità, dalle piccole case abbandonate, alle ville, ai palazzi, alle fabbriche, alle miniere, gli ospedali, i parchi per bambini, fino ad arrivare a paesi interi abbandonati per cause naturali, o a piccoli paesini dove quasi tutto è abbandonato a tutto ciò si uniscono i siti di archeologia industriale.
Tutto questo ha un fascino particolare, trovare tracce di vita, di passaggio, trovare pezzi di una storia fra le macerie, alcuni potranno pensare che sia macabro, ma non lo è, queste esplorazioni sono un modo che contenere e conservare il ricordo, nel pieno rispetto di quello che è stato. Il motto dei veri urbex è il seguente “lasciate solo impronte; prendete solo emozioni”.