manu invisible_Futuro_IED Cagliari
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La sede sarda dell’Istituto Europeo di Design, diretta dal 2015 da Monica Scanu, ha festeggiato martedì 29 ottobre con l’evento “(Verso il)Futuro. 10 anni di IED Cagliari” i 10 anni di vita della scuola, tornata al suo splendore nel 2009 nella storica sede di Villa Satta a Cagliari, una delle più belle ville della città, incastonata nel suo giardino, rigoglioso e ricco di specie rare.

Un importante traguardo per una consolidata realtà della formazione e della cultura della città e dell’isola, orientata alle professioni della creatività e al design nelle sue diverse e più aggiornate declinazioni, e importante componente del network IED con le sue undici sedi: Milano, Torino, Roma, Firenze, Venezia, Como, Madrid, Barcellona, San Paolo e Rio de Janeiro. La grande scuola IED, quella fondata nel 1966 a Milano da Francesco Morelli, visionario nato in provincia di Oristano e vissuto a Cagliari, capace di guardare lontano e innovare seguendo il proprio istinto e la propria intuizione.

La sede sarda fu aperta da Morelli a Cagliari nel 1984, diciotto anni dopo la fondazione della scuola a Milano. Un’idea straordinaria nata dalla convinzione di vivere pienamente le cose e realizzarle, dal desiderio di fare, e da una inesauribile passione che ha reso una scuola, oggi considerata la maggiore tra gli istituti privati di design d’Italia per diffusione e numero di iscritti.

Ed era rivolto al futuro il tema di questa festa. Un’occasione importante per celebrare con gioia e entusiasmo questi dieci anni della sede IED della Sardegna, con studenti e alumni, staff, coordinatori, docenti, le tante figure professionali e le aziende coinvolte nei numerosi progetti di collaborazione.

“(Verso il) Futuro. 10 anni di IED Cagliari”. Saluti, testimonianze, musica live, arte, con ospiti, amici e autorità della città e dell’isola. Fra i protagonisti della serata, Manu Invisible, street artist sardo, già ospite qualche anno fa a Villa Satta con una performance multimediale in occasione di un Open Day. L’alternative painter, che lavora alle sue creazioni tra muralismo e piccoli formati su supporti materiali diversi, per i festeggiamenti dei dieci anni IED Cagliari ha realizzato una sua performance artistica, una nuova opera dedicata all’evento e “da trattare con cura” che ha lasciato alla scuola. Un’impronta simbolica e importante di uno dei massimi esponenti della street art in Sardegna e in Europa, dedicata al futuro dei giovani e di IED Cagliari. Un grande “monolite” di legno arrivato da lontano, che contiene in sé il concetto di “futuro”. Una parola richiamata a grandi lettere nella superficie lignea, incisa con il tipico font industriale in stile normografico fatto a stampo, utilizzato per la prima volta dall’artista orginario di San Sperate per questa occasione speciale. Legno che assume il significato simbolico di materiale delicato, infiammabile, e quindi da trattare con molta attenzione, come il valore del nostro futuro.

Un’opera che resterà alla scuola, a sottolineare il viaggio di IED Cagliari verso i prossimi traguardi, insieme alla rete di collaborazioni che sta avviando e con le aziende locali con cui collabora da anni. “Molte parole del mio percorso creativo sono semplici, altre desuete, che hanno la funzione di entrare in circolo nella società. La parola “futuro” è molto usata nella società e ha connotazioni positive, è potenza della positività” – ha raccontato Manu Invisible. “Ed è soprattutto una parola legata ai giovani, viene percepita nella maggior parte dei casi come parola di buon auspicio, una parola dal forte potere comunicativo. Ho scelto di accostarla al legno e al vuoto del contenitore. Il vuoto associato al futuro, inteso come qualcosa che è ancora da esplorare, da scoprire, da fare. Una parola universale per la mia azione, perché celebra anche una scuola che ha influenzato tutto il mondo. Un’opera molto personale e collettiva per celebrare questa festa”.

Si sono quindi succeduti alcuni interventi del direttore IED Italia Emanuele Soldini, degli ex direttori, di alcuni rappresentanti istituzionali, ospiti, amici, e il prezioso contributo video di una intervista al fondatore di IED, Francesco Morelli: “I giovani hanno bisogno non solo di strumentazione, di cultura, hanno bisogno di essere portati ad affacciarsi alla finestra, o al portale. Hanno bisogno di “vedere”, non guardare. Vedere significa pensare, dal pensiero si passa alla creazione, dalla creazione si va verso il progetto. Un progetto realizzato è lavoro per se stessi e per tutti. Questo è lo IED di oggi che io voglio consegnare al futuro, cioè un ente che mette sempre al centro dei suoi scopi lo studente.

Tra i momenti di intrattenimento anche laparentesi musicale dal vivo di jazz, hip hop e black music con gli HipHoppes, formazione cagliaritana proveniente dal Conservatorio di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina: Francesco Oppes, batteria; Carla Giulia Striano, voce; Andrea Sanna, tastiere, Adriano Sarais, tromba; Gabriele Loddo, basso; Stefano Piras, dj. Un sestetto che mette insieme in una versione inedita gli standards della musica afroamericana con i ritmi della urban music, tra swing, scat, rap, Dilla beats, improvvisazione e free style, evidenziando quanto in fondo sia molto stretta la connessione tra i generi.

“Il senso di questa festa, che coincide con l’apertura del nuovo Anno Accademico, è quello di segnare un momento importante per la scuola IED di Cagliari. Abbiamo raccontato la storia di questi 10 anni di vita dello IED con lo sguardo rivolto ai nostri prossimi traguardi. Ma è soprattutto una festa, per i nostri studenti passati, presenti e futuri e per la nostra città, tutti insieme, con gli amici, le aziende, le istituzioni pubbliche e culturali che hanno lavorato e lavorano con noi. Raccontare un poco di passato per proseguire il nostro viaggio verso un futuro sostenibile e verso nuove prospettive”, ha spiegato Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.

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