Ciclisti in partenza
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Quello fra il vino e lo sport può apparire a prima vista un connubio paradossale e persino provocatorio, l’idea di un atleta che consuma una bevanda alcolica prima di una prestazione sportiva un’assurdità. In realtà, il matrimonio fra vino e sport, con le dovute accortezze, si può celebrare. Già da tempo si discute sull’opportunità del consumo di alcolici per gli sportivi. Oggi si propende per l’idea che un consumo moderato, lontano dagli appuntamenti agonistici, sia accettabile e persino consigliato.

Il vino, bevuto in piccole quantità, ha dei grossi benefici per la salute: diminuisce il rischio di malattie cardio-vascolari, favorisce la digestione, ha proprietà antiossidanti e contribuisce all’innalzamento del cosiddetto “colesterolo buono”. Le virtù del vino potrebbero quindi giovare anche alla condizione fisica di un atleta. Roberto Mancini, allenatore di calcio italiano noto per aver guidato con grande successo l’Inter per anni, ha così dichiarato una volta sbarcato al Manchester City, in Inghilterra: “Mi sono ritrovato in un mondo molto diverso da quello a cui ero abituato e sto provando ad adattarmi senza cambiare le regole. Per esempio, sistemerò presto la questione del pasto prima di una partita. Un giocatore ha bisogno di mangiare pollo, pizza, alimenti ricchi di carboidrati, anche un bicchiere di vino…”1.

Il vino è quindi un buon viatico per la salute, anche dello sportivo, se è vero anche che può contribuire a regolare il metabolismo di oli e grassi grazie ad alcune sostanze come il glicerolo e il mesoinositolo, rallentare l’invecchiamento per azione dei polifenoli, prevenire il diabete per via del cromo e combattere ipertensione e mal di testa grazie all’azione del propanolo. Insomma, il vino può entrare tranquillamente in un regime alimentare salutare, a patto che non si ecceda nel consumo e, per quanto riguarda lo sportivo, non a ridosso dell’impegno agonistico. E sempre più spesso questo strano binomio fra vino e sport si manifesta in eventi organizzati da chi nutre queste due passioni all’apparenza così distanti. Andrea e Cristian Tombacco, proprietari della cantina 47 Anno Domini di Treviso, hanno creato l’“Associazione Sportiva Dilettantistica 47 Anno Domini Triathlon” e organizzano da diversi anni a questa parte la manifestazione “Triathlon città di Quinto”, che si svolge nell’entroterra trevigiano, nel Parco del fiume Sile. Sostengono i fratelli Tombacco che “il Triathlon ci appassiona anche per gli elementi che lo accomunano al mondo del vino. Entrambi richiedono grande abnegazione per la ricerca del limite e della massima qualità. Entrambi quando non sono oscurati da episodi di abusi ed eccessi sono sinonimo di amore per la terra, di piacere di essere a contatto con la natura e ancora di ideali di passione, dedizione, impegno. Anche per queste affinità crediamo sia giusto cercare di lavorare per contribuire a diffondere una cultura sportiva così positiva e sana”. Interessante e da segnalare è anche la manifestazione, svoltasi dal 2004 al 2008, che accostava il vino al golf con il Wine Tour Cup, un campionato le cui tappe hanno toccato l’intera penisola italiana, da nord a sud, tappe abbinate a degustazioni enogastronomiche curate dalle Città del Vino, con prodotti tipici dei territori in cui si svolgevano le partite. In tre anni di manifestazione sono stati coinvolti oltre diecimila golfisti e 1500 aziende.

Emblematiche le parole che il giornalista Bruno Pizzul spese sulla manifestazione: “I circuiti del vino e del golf hanno molti punti di contatto: il territorio, le valenze turistiche, la ricerca del vivere bene. Insieme diventano una sorta di sistema che combinando il meglio di un settore e dell’altro può attirare l’attenzione di moltissime persone. Sia il golf che il vino in questi ultimi anni sono in forte crescita d’immagine”. Come non compiacersi di iniziative del genere? Esiste addirittura un’associazione, la Vispo, il cui obiettivo, come si legge nello Statuto, è “la diffusione della cultura enologica, nel mondo giovanile e non, in connubio con l’attività sportiva, l’ampliamento della conoscenza della cultura enologica, attraverso contatti fra persone, enti ed associazioni, con particolare attenzione al mondo dello sport, la creazione di luoghi e momenti di incontro e di aggregazione, nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile” attraverso convegni e iniziative legate allo sport2. In conclusione, possiamo dirlo apertamente: il matrimonio fra sport e vino non è poi così astruso, soprattutto se legato a iniziative che valorizzano i sapori del territorio e la parte più sana dello sport e dell’agonismo.

Fonti:

www.vino-salute.com

fitnessblog.girlpower.it

wineup.wordpress.com

www.newsfood.com

www.vinit.net

1 www.calciomercato.it

2 C’è chi di vino e sport ne ha fatto una filosofia di vita: www.alcolgym.com

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