La Women Orchestra è un’orchestra composta interamente da donne animate da talento, passione e obiettivi comuni. Complice il grande successo mediatico ottenuto con l’apparizione nel programma televisivo Tú sì que vales, le Maestre dell’Orchestra femminile sono entrate nel cuore di migliaia di spettatori che aspettano il loro ritorno sul palcoscenico di importanti teatri nazionali e internazionali, non appena sarà possibile esibirsi ancora dal vivo. Non solo musica, ma anche la voglia di offrire un contributo e un esempio in nome della parità di genere, sostenitrici della possibilità per le donne di essere libere di girare il mondo e di svolgere qualsiasi professione, senza per questo rinunciare alla loro sfera privata. Ne parliamo con la Direttrice d’Orchestra Alessandra Pipitone.
Raccontaci di te. Qual è stato il tuo percorso musicale fino a quando hai deciso di fondare un’orchestra tutta al femminile?
Sono una persona solare, profondamente innamorata dell’arte, in tutte le sue declinazioni. Incontro la musica grazie a mio padre, che alla “veneranda” età di 35 anni cominciava gli studi di tastiera. Un giorno, durante una sua lezione, mi ha presentato il suo maestro e da lì è cominciata la mia avventura di suoni. Ma l’interesse vero è arrivato in età adolescenziale, a 12 anni, quando ho conosciuto il mio maestro di Conservatorio e ho iniziato lo studio del pianoforte fino a giungere al Diploma conseguito a Trapani. A 22 anni mi sono trasferita a Palermo, dove ho studiato Musicologia, Musica da camera, Opera, per poi approdare allo studio della Direzione d’orchestra. La nascita della mia orchestra femminile avviene in concomitanza degli studi di direzione.
Com’è nato il progetto di un’orchestra costituita da sole donne?
Il progetto nasce nel 2017 quando un caro amico Direttore d’orchestra che gestiva il Teatro Lena di Cammarata, per la Giornata contro la violenza sulle donne mi ha proposto di creare un’orchestra femminile per dare un contributo di solidarietà. Da quel momento nasce la Women Orchestra, un insieme di donne siciliane tenaci e motivate, straordinarie professioniste appassionate che, insieme a me, continuano a credere nel progetto sia dal punto di vista artistico che morale.
E’ difficile perseguire un obiettivo comune in un Paese che offre poche opportunità ai musicisti classici?
Non è stato difficile creare il gruppo, perché quando alla base ci sono obiettivi importanti, le donne sanno mostrare il loro reale valore. Tutte le musiciste hanno accettato con grande entusiasmo nonostante, lo sappiamo bene, viviamo in un sistema politico che non ci sostiene.
Quali sono i criteri che orientano le vostre scelte musicali?
Da parte nostra non c’è la voglia di fermarsi a un solo repertorio fisso. Abbiamo affrontato diverse volte i grandi classici, da Mozart a Puccini, preparato un concerto interamente dedicato al maestro Morricone, un altro in cantiere sarà dedicato a Piazzolla e c’è anche l’idea di preparare un concerto pop-sinfonico dedicato ai nostri giovani artisti emergenti.
In un momento duro per l’arte e la cultura, soprattutto in Italia, come può sopravvivere una realtà musicale collettiva?
Il problema, come accennavo, sta alla base del sistema politico, perché finché le arti non saranno riconosciute come strumento necessario alla crescita del nostro Paese, e per questo sostenibile e riconoscibile come professione a tutti gli effetti, ci troveremo sempre di fronte a un pubblico che ancora oggi chiederà a un artista “sì, ma che mestiere fai?” Per questo motivo, oggi, ahimè, la maggior parte degli artisti non vive di sola passione, ma si ritrova a doversi occupare di altre attività per vivere. Per quanto riguarda un’orchestra autonoma, poi, è difficile trovare enti e organizzazioni che riescano a sostenere i costi di un gruppo così numeroso. Noi riusciamo a esibirci solamente per enti accreditati o comunque che godono di grosse sovvenzioni.
Per riuscire ad avere delle opportunità è necessario discostarsi dall’alveo della musica classica e aprirsi a situazioni più mainstream?
Assolutamente sì! La Women Orchestra è approdata in tv facendosi conoscere al grande pubblico nella trasmissione “Tu sì que vales” su Canale 5. Lo scorso 16 dicembre, poi, siamo state ospiti, dell’“Eu Web Awards” al Teatro Verdi di Pisa, insieme a Sting, da remoto, per la premiazione dei migliori siti Web dell’anno. Se si vuole arrivare a tutte le fasce d’età è necessario accogliere più repertori. Per i giovani, per esempio, può risultare difficile approcciarsi all’inizio a un repertorio tradizionale classico, quindi è necessario trovare degli escamotage per far sì che abbiano la possibilità di conoscere più da vicino la musica, magari anche divertendosi.
Qual è il messaggio di un’orchestra femminile dal punto di vista della parità di genere?
Essere donna è spesso ancora un limite in questa società. Ci portiamo dietro un retaggio che vede suddivisioni di ruoli in base alla professione che si svolge. Se ci pensi, parlando proprio della mia posizione di direttore d’orchestra, questa risulta essere sui generis perché di solito nell’immaginario collettivo c’è un uomo a gestire decine di orchestrali. Ma questo tipo di pensiero abbraccia anche il mondo della politica, dell’ambiente imprenditoriale in genere, tutte quelle posizioni che vedono la donna essere leader di un team. Tutto ciò, comunque, non mi e non “ci” scoraggia. Anzi, questo tipo di atteggiamento non ha fatto che rafforzare la nostra voglia di esserci e di mostrare a gran voce le nostre capacità.
Hai mai incontrato difficoltà per il fatto di essere una donna musicista?
Sono una persona abbastanza tosta per cui non mi faccio intimidire facilmente; penso che ciò che conta in tutti i campi sia la preparazione. Se il proprio lavoro viene svolto bene, niente e nessuno può metterti in difficoltà. Non posso negare che nell’ambiente artistico può capitare che arrivi uno sguardo non carico di stima, ma basta rimanere sicuri di sé, perché la preparazione vince su tutto.
E’ possibile oggi conciliare la professione di musicista “nomade” con quella di mamma e moglie?
Sì! Te lo dico con cognizione di causa perché nella mia orchestra ci sono diverse madri, mogli, fidanzate. Se accanto si ha una persona che ti stima e ti rispetta, non c’è alcuna difficoltà. La musica è studio, sacrificio, amore incondizionato; come un bambino, ha bisogno di attenzioni, di tempo da dedicare, di cuore, ma tutto gira intorno all’organizzazione del proprio tempo e tutto diventa possibile. Di certo, nessuna di noi rinuncerebbe mai alla musica, essendo il nostro respiro vitale!
Sei anche docente in un Liceo Coreutico. Che messaggio puoi dare ai giovani che intraprendano una carriera musicale, nell’epoca del tutto subito e del successo senza fatica e spesso senza meriti?
Quello di non mollare mai! La strada è sempre in salita, ma le emozioni in serbo sono carezze al cuore! Vale la pena lottare per qualcosa che ci fa sentire felici e al posto giusto. Curiosità e stimoli sono l’unico modo per continuare a crescere e realmente vivere. Molti giovani, oggi, vivono in balìa della giornata, senza porsi obiettivi, li vedo annoiati e disinteressati. Quello che mi sento di dire ai giovani è di cambiare atteggiamento, di essere un po’ più temerari, di scavare nella loro anima alla ricerca di sogni, ma di quelli grandi, senza mai accontentarsi!
Pensi che streaming sia una realtà destinata a rimanere, in parallelo al live in presence?
Penso che lo streaming sia stato l’unico modo per non dimenticarci dell’arte e addirittura per fare conoscere le meraviglie che succedono in teatro a centinaia di non estimatori del genere e agli occhi dei giovani che poco o niente frequentano queste sale. Ho realizzato anch’io due concerti in streaming e un po’ mi si è stretto il cuore a suonare davanti a una platea vuota, fredda; è stato doloroso. Mi è perfino mancato il colpo di tosse tra un brano e l’altro… In futuro manterrei la possibilità del live streaming, certa che chi frequentava già le sale “delle arti” non veda l’ora di tornare al suo posto in platea.
Quali sono i progetti futuri della Women Orchestra, dopo la pandemia?Avete dei concerti già fissati?
Al momento le uniche date certe sono quelle del 25 giugno a Daugavpils in Lettonia dove saremo ospiti di “Io Talent Europe” e in anteprima ti confermo la seconda tappa di “Eu Web Awards” che si terrà al Teatro Antico di Taormina questo Settembre, dove collaboreremo con ospiti internazionali pazzeschi! Inoltre per il prossimo Aprile sto provando a organizzare un piccolo evento in streaming per la Festa della Terra, nel quale eseguire brani inediti di alcuni amici compositori del territorio. Un inno alla nostra Madre Terra e alla Vita, che ha bisogno di rinascere più luminosa di prima!