
World Press Photo annuncia oggi la vincitrice della Photo of the Year e le due finaliste del Contest 2025, che celebra una selezione tra il meglio del fotogiornalismo e della fotografia documentaria a livello mondiale
La vincitrice del premio Photo of the Year 2025 è la fotografa palestinese Samar Abu Elouf (link alla biografia), con sede a Doha, per uno scatto realizzato per The New York Times che ritrae Mahmoud Ajjour, un bambino gravemente ferito mentre fuggiva da un attacco israeliano a Gaza
Mentre la sua famiglia fuggiva da un attacco israeliano, Mahmoud è tornato indietro per incitare gli altri ad andare avanti. Un’esplosione gli ha reciso un braccio e mutilato l’altro. La famiglia è stata evacuata in Qatar dove, dopo le cure mediche, Mahmoud sta imparando a usare i piedi per giocare con il telefono, scrivere e aprire le porte. Oltre a questo, ha bisogno di assistenza speciale per la maggior parte delle attività quotidiane, come mangiare e vestirsi. Il sogno di Mahmoud è semplice: vuole ottenere delle protesi e vivere la sua vita come qualsiasi altro bambino.
La fotografa, originaria di Gaza e evacuata nel dicembre 2023, vive nello stesso complesso di appartamenti di Doha di Mahmoud, in Qatar. Ha stretto legami con le famiglie del posto e ha documentato alcuni dei pochi abitanti di Gaza gravemente feriti che sono riusciti a uscire per ricevere cure.
I bambini sono colpiti in modo sproporzionato dalla guerra.
Agenzia delle Nazioni Unite per l’occupazione e il soccorso (UNWRA)
stima che entro dicembre 2024, Gaza avesse più bambini amputati pro capite di qualsiasi altra parte del mondo. Fin dall’inizio della guerra, il Qatar, che ha dato priorità e sviluppato il suo sistema sanitario, ha mediato accordi per evacuare i feriti gravi per le cure. Entro marzo 2025, più di 7.000 pazienti erano stati evacuati da Gaza per cure mediche, ma almeno altri 11.000 rimanevano lì in attesa di evacuazione, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Gli sfollati sono stati trasferiti in paesi come Egitto, Giordania, Qatar e Turchia.
Decine di migliaia di altri sono stati uccisi e più di 100.000 sono rimasti feriti, secondo le autorità sanitarie del territorio. Il sistema sanitario, decimato durante la guerra, è mal equipaggiato per prendersi cura di loro: entro marzo 2025, solo 21 dei 36 ospedali di Gaza rimangono parzialmente funzionanti, secondo l’OMS.