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Dromos Festival
diciottesima edizione
“Il segno di Eva”
Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro,
Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde
1 > 15 agosto 2016

Conto alla rovescia per la diciottesima edizione del Festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto in dodici centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori,Neoneli, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues (quasi un “festival nel festival”, dal 13 al 15 agosto). Un’edizione che, sotto il titolo Il segno di Eva, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione di Dromos, alle arti visive e ad altri linguaggi.
 
Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, il festival andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali. Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, la manifestazione contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.
 
Il cartellone propone, anche in questa edizione, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. Come già annunciato, sono tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris eAla.Ni, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbjørnsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, Yilian Cañizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sardeElena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, Irene Loche. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni della formazione americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas, il batterista nigerianoTony Allen. E poi altri artisti e gruppi isolani, come Moses Concas, The Wheelers Trio, il Bad Blues Quartet, Sista Namely & The Islanders Band, il Rubens Power Trio.
 
Tanta musica, dunque, ma anche mostre, incontri e vari appuntamenti e iniziative collaterali, a comporre un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito dall’associazione culturale Dromos di Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, e con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell’Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, dell’associazione La Volantina, dell’O.S.V.I.C., dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell’Associazione Lost in Translation, della Consulta Giovani di Bauladu, dell’Associazione Music Academy di Isili, dell’Agenzia di sviluppo locale Due Giare, di Myland cicloturismo in Marmilla, dell’associazione Genadas e dell’associazione Andalas e Breccas.
 
·         Musica: si comincia lunedì primo agosto
 
La diciottesima edizione del festival organizzato dall’associazione culturale Dromos, di casa a Oristano, prende il via lunedì prossimo, primo agosto, proprio nella “città di Eleonora”: alle 19:30 si inaugurano infatti le due mostre – Il segno di Eva, di Paola Giuseppina Moretti, e Di madre in madre, di Anna Marceddu – allestite alla Pinacoteca Carlo Contini.
 
La parte musicale del festival si apre invece alle 21:30 alla Cantina Contini di Cabras con “Roses & wine“, la serata che prende in prestito il titolo da un brano della prima ospite di scena: ALA.NI. Dotata di una vocalità blues che ricorda gli anni quaranta, ma al servizio di brani che suonano completamente attuali, la cantante londinese arriva in Sardegna reduce dal recente debutto discografico con l’album “You & I”, nei negozi dallo scorso 3 giugno: dodici ballad intimiste che seducono con grazia.
 
A seguire, mumucs, ovvero la “traversata in solitaria” che la cantante oristanese Marta Loddo porta avanti da quattro anni: un percorso attraverso il pop, il rock e l’improvvisazione, tra cover e composizioni originali, pensato per voce e loop station.
 
Il biglietto per l’evento inaugurale, a quindici euro, comprende una degustazione offerta dalla cantina Contini e dalla trattoria “da Attilio”. I posti sono limitati.
 
Martedì 2 agosto Dromos approda a Bauladu, dove la serata al Parco di San Lorenzo registra una variazione rispetto al programma originario: invece del previsto intervento della scrittrice Michela Murgia, viene infatti anticipato alle 21:30 lo spettacolo musicale Disubbidienti. Si tratta di un progetto originale, basato su una selezione di testi di scrittrici e poetesse come Wislawa Szymborska, Alda Merini e Marguerite Yourcenar, tra le altre, affidate all’interpretazione delle cantanti Elena Ledda e Simonetta Soro e dell’attrice e regista Chiara Murru. Scelta dei testi e drammaturgia sono di Alessandro Melis; firma invece le musiche Arrogalla, progetto dub del compositore elettronico e live performer Francesco Medda, con la collaborazione del mandolista e compositore cagliaritano Mauro Palmas. Ingresso a cinque euro.
 
Il pubblico di Dromos ritroverà ancora Elena Ledda e Simonetta Soro la sera dopo (mercoledì 3, semprealle 21:30) a Oristano, tra le protagoniste di un’altra produzione originale del festival, “Lux feminae”, in compagnia di altre tre colleghe d’arte: Valentina Casula, Monica Demuru e Rossella Faa. Cinque illustri cantanti sarde, dunque, per quello che si presenta – nello spazio di Piazza Cattedrale, dirimpetto alla chiesa dedicata alla Vergine Maria – come un omaggio alla luce mistica della Donna madre del Dio cristiano ma anche alla luce di tutte le donne. Ogni cantante sarà affiancata da uno o più musicisti di riferimento. Ad accompagnare Elena Ledda e Simonetta Soro ecco dunque il quartetto di Mauro Palmasalla mandola con Marcello Peghin alla chitarra, Silvano Lobina al basso e Andrea Ruggeri alla batteria;Monica Demuru si presenta invece con il pianista Natalio Mangalavite, Rossella Faa con Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabbasso, che sarà anche con Valentina Casula e il suo chitarrista Jean-Luc Roumier. Il biglietto costa dieci euro, e il ricavato sarà devoluto alla Caritas.
 
Giovedì 4 agosto tappa a San Vero Milis, dove tiene banco, al Giardino del Museo Archeologico (ore 21:30, ingresso a dieci euro), la violinista e cantante (ma anche compositrice e arrangiatrice) Yilian Cañizares affiancata da Daniel Stawinski al pianoforte, David Brito al contrabbasso, Cyril Regamey alla batteria e Inor Sotolongo alle percussioni. Cubana trapiantata in Svizzera, Yilian Cañizares è capace di passare con disinvoltura da reminiscenze classiche al jazz, ai ritmi e i colori della sua isola natia e fonderli con naturalezza in un repertorio originale che lei interpreta cantando (in spagnolo ma anche in francese) e suonando il suo strumento, secondo una formula già apprezzata sulle tracce di album come “Ochumare” (2013) e “Invocación” (2015).
 
È di casa in terra d’Elvezia anche la protagonista della serata di venerdì 5 (ore 21.30, evento gratuito) nelbosco di Mitza Margiani, nei pressi di Villa Verde: la cantante Elina Duni col suo quartetto (Colin Vallon al pianoforte, Dominique Girod al contrabbasso e Norbert Pfammatter alla batteria) e con la sua originale interpretazione in chiave jazz dei canti tradizionali della sua terra d’origine, l’Albania. Classe 1981, nel 1992 si è trasferita con la famiglia in Svizzera, dove ha studiato pianoforte, canto classico e jazz. Dopo due album per la Meta Records (“Baresha”, del 2008 e “Lume Lume”, del 2010), nel 2012 ha inciso “Matanë Malit”, il suo primo disco per la prestigiosa etichetta ECM: un viaggio nella musica tradizionale albanese, in cui i canti d’amore, di guerra, di lavoro, d’esilio e di resistenza sono perfettamente modulati in un contesto sonoro jazzistico. 
 
Suoni e ritmi di altre terre, sabato 6 a Baratili San Pietro (dalle 21.30 al Parco Comunale; ingresso a dieci euro) con la band di Tony Allen; già compagno d’avventura per una quindicina d’anni (fino al 1978) di Fela Kuti, con cui ha contribuito a creare l’afrobeat, il batterista nigeriano, classe 1944, è stato poi artefice di una ricerca ininterrotta tra quelle sonorità originali e altri stili che spaziano dal dub allo “space jazz” ma anche al pop internazionale. Tony Allen approda a Dromos con la sua band e Audrey Gbaguidi, cantante e attrice nata in Francia da genitori del Togo e del Benin, già al lavoro con lui per diversi anni.
 
La musica di Dromos si sdoppia, domenica 7, con due diversi appuntamenti in altrettante località del suo “circuito”. A Morgongiori, a partire dalle 19:30, sono di scena nel centro storico gli ottoni della No BS! Brass Band, trascinante formazione di base a Richmond, in Virginia, che abbraccia il suono di New Orleans con il suo energico funk, aggiungendo elementi di James Brown, John Coltrane, Michael Jackson e dei Led Zeppelin.
 
Due voci femminili tengono invece banco al Parco dei Suoni nei pressi di Riola Sardo per il primo dei due eventi proposti da Dromos nel cartellone di “Musica nella terra dei giganti“, la stagione musicale firmata dalla Rete dei Festival (European Jazz Expo, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula e, appunto Dromos). Apre la serata, dal titolo “Musae tra Venere e Bacco” (inizio ore 20:30, ingresso a quindici euro), la cantante e attrice statunitense (ma da qualche anno di casa in Francia) Lisa Simone. Il percorso artistico della figlia della grande Nina Simone ha preso il volo dai palchi dei musical di Broadway dove si è messa in luce in ruoli sempre più importanti (fino a vincere il National Broadway Theatre Award come migliore attrice in un musical), per proseguire fuori dagli Stati Uniti in tour internazionali di progetti come le Daughters of Soul e Sing the Truth, e concentrarsi quindi sull’attività solistica, testimoniata dagli album “All Is Well” (del 2014) e “My World” (uscito lo scorso marzo). Con lei sul palco, a partire dalle ore 20:30 il chitarrista Yann Négrit, il contrabbassista Reggie Washington e Sonny Troupé alla batteria.
 
Protagonista del secondo set, un nome di spicco della vivacissima scena musicale norvegese: Kristin Asbjørnsen. Con la sua voce unica e intensa e la sua musica ricca di contrasti e dinamiche, ora grintosa ora malinconica e carica di soul, che rivela la sua passione per lo spiritual afroamericano, la cantante scandinava ha consolidato negli ultimi dieci anni un crescente consenso tra pubblico e critica attraverso dischi come “The night shines like the day”, “Wayfaring stranger – a spiritual songbook” e l’ultimo “I’ll meet you in the morning” (2013) che presta il titolo al suo concerto in terra sarda, dove sarà accompagnata da Olav Torget (chitarra e voce), Gjermund Silset (basso, contrabbasso e voce) e Kenneth Ekornes (batteria).
 
Oltre alla già annunciata mumucs, completa la scaletta una “new entry”: un dj set di Karima 2G, rapper, cantante, songwriter, beatmaker e dj italiana di origine liberiana. “Musae tra Venere e Bacco” è l’evento “pagano” del festival, come suggerisce il titolo di questa serata dove, insieme alla musica, sarà possibile gustare i prelibati vini della Cantina Contini e i piatti misti di mare del ristorante “Da Attilio”.
 
Il canto al femminile caratterizza anche il secondo evento di Dromos nell’ambito di “Musica nella terra dei giganti“, ospite stavolta dell’arena allestita nella magnifica cornice di Tharros, l’area archeologica fenicio-punica nei pressi di Cabras: martedì 9 agosto, alle 21:30 (biglietto a quindici euro), riflettori puntati su Simona Molinari. Nota al grande pubblico per due partecipazioni al Festival di Sanremo (nel 2009 nella categoria Giovani con il brano “Egocentrica”, e nel 2013 nella categoria Campioni in coppia con il jazzista newyorkese Peter Cincotti con il brano “La Felicità”, Disco d’Oro nel 2014), l’artista napoletana di nascita e aquilana d’adozione conta collaborazioni con artisti del calibro di Al Jarreau, Gilberto Gil, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, tra gli altri, e apparizioni su palchi prestigiosi come il Blue Note di New York, il Teatro Estrada di Mosca, il Premio Tenco e Umbria Jazz. A Tharros si presenta in quintetto (Gian Piero Lo Piccolo, sax e clarinetto; Claudio Filippini, pianoforte; Fabrizio Pierleoni, contrabbasso; Fabio Colella, batteria) con il progetto “Loving Ella”, un viaggio narrativo in cui porta in scena le canzoni che hanno caratterizzato la carriera della cantante e alcuni aneddoti biografici della controversa vita privata della grande Ella Fitzgerald.
 
È un jazz raffinato e swingante quello che Sarah McKenzie porta in concerto mercoledì 10 (ore 21:30, ingresso libero) nella Casa Cherchi a Neoneli . La giovane cantante e pianista australiana, vincitrice nel 2012 agli ARIA Awards (il corrispondente dei Grammy nel paese dei canguri) con l’album “Close Your Eyes”, è già stata in tournée con musicisti come Michael Bublé, Chris Botti, John Patitucci, Enrico Rava, e ha avuto modo di esibirsi in luoghi iconici del jazz come Monterey, Juan-les-Pins, Perugia e Marciac. Pubblicato in Europa lo scorso settembre, “We Could Be Lovers”, il suo album di debutto su Impulse!, che dà il titolo al suo concerto per Dromos (dove sarà affiancata da Alex Freiman alla chitarra, Thomas Bramerie al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria), include brani originali accanto a classici di Cole Porter, George Gershwin, Henry Mancini, Duke Ellington e Jerome Kern.
 
Altre sonorità e atmosfere, l’indomani (giovedì 11) a Mogoro (il biglietto, a dieci euro, dà diritto a un ingresso omaggio per visitare la Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, quest’anno alla sua cinquantacinquesima edizione) in una serata in due atti all’insegna dei ritmi in levare. A salire per primi sul palco in piazza del Carmine, alle 21:30, saranno i sardi Sista Namely & The Islanders Band con una scaletta che si annuncia nel nome della loro recentissima uscita discografica, “Reloveution”. Presente nel panorama reggae italiano dal 2008, Sista Namely, al secolo Valentina Steri, ha messo in luce le sue capacità canore nel 2012 per dare poi vita, due anni fa, alla backing band The Islanders con cui sono arrivate la vittoria all’Arezzo Wave Love Festival dell’estate scorsa e tante esibizioni, compresa quella in Spagna al festival Rototom Sunsplash.
 
Spazio poi a Jah9, voce tra le più interessanti della scena “conscious reggae” attuale. Sostenuta da una notevole presenza vocale, una filosofia profondamente spirituale, e il suo stile “Jazz on Dub”, la giovane artista giamaicana propone testi che mescolano giocosità e protesta, temi leggeri e consapevolezza, impregnati di messaggi di emancipazione che riflettono il suo impegno sociale. Jah9 presenta il suo nuovo album, “9”, un lavoro molto profondo, in cui vengono sottolineate le sue qualità di autrice.
 
·         Mamma Blues
 
Da sabato 13 agosto, l’epicentro di Dromos si trasferisce per la sua ultima tranche a Nureci per la consueta tre giorni di Mamma Blues, in programma fino al 15 agosto nel suggestivo borgo dell’alta Marmilla: quasi un festival nel festival, quest’anno alla sua decima edizione. Apre la serie di concerti (sabato 13) la formazione maliana dei Songhoy Blues con la sua miscela di ipnotiche voci del deserto, suoni tradizionali e spavaldo rock-blues che ha conquistato il pubblico internazionale. Costretti a fuggire dal nativo nord del Mali, in seguito all’invasione jihadista nel 2012, i giovani musicisti della band si sono rifugiati nella capitale del paese, Bamako, dove hanno incontrato Damon Albarn che li ha invitati a partecipare all’album “Africa Express”. Dopo un clamoroso successo alla Royal Albert Hall di Londra, dove hanno aperto il concerto dello stesso musicista inglese, è uscito il loro primo album, “Music in Exile”, che ha spalancato ai Songhoy Blues le porte dei più importanti festival internazionali.
 
Si resta ancora idealmente sul lato occidentale del grande continente africano la sera dopo (domenica 14) con Pat Thomas & Kwashibu Area Band. “Golden Voice Of Africa” e “prima rock star” del Ghana, Pat Thomas è uno dei più grandi cantanti ghanesi di tutti i tempi, una delle figure centrali di quella generazione di musicisti che negli anni Sessanta e Settanta diedero nuova linfa all’highlife, il genere musicale nato agli inizi degli anni Cinquanta, e caratterizzato dal connubio tra ritmi tradizionali, influssi caraibici e strumenti occidentali.
 
Il trittico di Mamma Blues si chiude “nel segno di Eva”, la sera di ferragosto, con Sarah Jane Morris, una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra rispetto della tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, accostando ritmi jazz, blues, rock e africani. Classe 1959, l’artista inglese si è affermata nel corso del tempo in generi molto diversi tra loro, dal jazz al pop, dal rock al R&B, con la sua voce sensuale e sofisticata, graffiante e raffinata, dall’ampia estensione e dalla forte carica emotiva, che sa unire intensità e energia soul. Accompagnano Sarah Jane Morris in questo impegno in terra sarda Tony Remy alla chitarra, Alastair Gavin alle tastiere, Henry Thomas al basso e Liam Genockey alla batteria.
 
Ciascuna delle tre serate a Nureci, tutte con inizio alle 22 all’Arena Mamma Blues (biglietto a dieci, abbonamento a venti) è preceduta alle 20 alla Corte Saba – da un incontro con i suoi protagonisti, e poi da un’anteprima musicale con un artista isolano. Sabato 13 sarà dunque la volta della giovane chitarrista e cantante oristanese Irene Loche (classe 1992) con il suo progetto solista in cui si incrociano sonorità folk e soul. La sera dopo (domenica 14) spazio invece a Moses Concas, vincitore quest’anno di Italia’s Got Talent, con la sua straordinaria combinazione di armonica a bocca e beatbox. Infine, la sera diFerragosto, il Bad Blues Quartet, formazione cagliaritana in cui si riflettono le varie influenze musicali dei suoi componenti mescolando il blues alle sonorità funk e alla black music. Il gruppo che riunisce la cantante Eleonora Usala, Federico Valenti alla chitarra, Simone “Speemo” Arca al basso e Francesco “Frank” Stara alla batteria, sarà anche l’ultimo ad animare lo spazio “dopofestival” in programma tutte le notti ai Giardini del Sottomonte dopo i concerti principali. Protagoniste dell’appuntamento nelle serate precedenti, altre due band sarde: The Wheelers Trio (sabato 13 agosto) e il Rubens Power Trio(domenica 14).
 
Ma la musica a Nureci non finisce qui: il 16 agosto, nella piscina dell’Arena Mamma Blues inaugurata quest’anno, concerto della band romana dei Fleurs du Mal. Un appuntamento extra ad ingresso gratuito con inizio alle 19.
 
·         Le mostre Nel segno di Eva e altri appuntamenti
 
Accanto alla parte musicale, immancabile come ogni anno ritorna la sezione del festival dedicata alle arti visive curata dal critico d’arte Ivo Serafino Fenu, con la funzione di rappresentare il tema portante dell’edizione in corso. Due gli allestimenti ospitati a Oristano alla Pinacoteca comunale Carlo Contini, che fanno da apripista all’intero cartellone di Dromos, con il taglio del nastro in programma lunedì primo agosto (alle 19.30). Il compito di rappresentare l’omaggio che Dromos fa quest’anno alla creatività femminile è affidato all’artista algherese Paola Giuseppina Moretti e alla fotografa di Ittiri Anna Marceddu, autrice anche dello scatto scelto come immagine di questa diciottesima edizione del festival.
 
Paola Giuseppina Moretti presenta per la prima volta al pubblico Il segno di Eva, un’installazione ironica, giocosa, irriverentemente pop, composta da variopinti oggetti in gomma piuma allusivi all’organo genitale femminile, nella quale “l’oscuro oggetto del desiderio” si fa luminoso, policromo e polimorfo, contaminativo, capace di fondere mondo animale e vegetale, naturale e artificiale, allo stesso tempo microbiotico e macroscopico.
 
Anna Marceddu propone inveceDi madre in madre, una galleria di immagini che catturano la trasmissione di pratiche e saperi appartenenti a un tempo ormai passato, ma che ancora sopravvive nella maestria di donne che hanno attraversato il Novecento. La mostra fotografica offre spunti di riflessione e coinvolge, in una sintesi narrativa, il grande pubblico isolano e mediterraneo che affonda le proprie radici nel culto della Dea Madre.
 
Collegata alle due mostre è la conferenza “Nel segno di Eva. Per una storia dell’arte al femminile, in programma all’auditorio dell’Hospitalis Sancti Antoni (in via Sant’Antonio) lunedì 8 agosto, con inizio alle 19: un percorso di riflessione attraverso una suggestiva carrellata di immagini, selezionate e commentate dal critico d’arte e curatore della Pinacoteca comunale Ivo Serafino Fenu, in un mondo d’arte tutto al femminile, dal Paleolitico fino ai giorni nostri, per indagare se, in ambito artistico, sia mai esistito uno “specifico femminile”. A seguire, alle 21.30, la visione del film “Vergine Giurata (2015, 90′), programmato in collaborazione con il Cineforum Lost in Translation. Tratto dal romanzo omonimo di Elvira Dones e interpretato da un’intensa Alba Rohrwacher, il lungometraggio racconta del viaggio di una donna in cerca di una faticosa riappropriazione della sua identità di genere rinnegata. Parteciperanno alla proiezione con una presentazione, la regista del film Laura Bispuri e la sceneggiatrice Francesca Manieri.
 
Il calendario di eventi in programma a Oristano si è arricchito intanto di un altro appuntamento permercoledì 3: si tratta di “Racconti di viaggi responsabilmente disubbidienti“, un incontro con la Cooperativa ViaggieMiraggi Onlus, da sedici anni impegnata nel turismo responsabile. Intervengono Enrico De Luca, Paola Gaidano, Angelica Brigas, Mariana Millapan, Natalia Negrini e Corrado Casula. Si comincia alle 19:30 alla libreria Librid. Di conseguenza, è anticipata alle 18:30 l’inaugurazione, al Centro di salute mentale, della mostra “Il frutto della disubbidienza“: un progetto caratterizzato dall’integrazione tra diverse forme di arte visiva con il coinvolgimento attivo degli utenti del centro di salute mentale. L’appuntamento rinnova la collaborazione tra il Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5 e il festival Dromos.
 
Altra novità in calendario per sabato 6 a Baratili San Pietro: alle 19.30, alla Cantina Madau, si parla diSenzatomica, la mostra che sarà ospitata dal Comune di Oristano dall’8 al 23 ottobre, promossa dall’Istituto buddista italiano Soka Gakkai all’interno della campagna di sensibilizzazione per la messa al bando delle armi nucleari. Ospiti dell’incontro Nella Frau, Alessandra De Maria, Erika Degortes e la scrittrice e giornalista (nata in Nigeria e cresciuta in Inghilterra) Noo Saro-Wiwa.

Due eventi
extramusicali in programma anche a San Vero Milis. Il primo è Paraulas Mannas“, una serie di installazioni firmate da Lidia Murgia, nella Chiesa di San Salvatore all’interno del giardino del museo archeologico, con taglio del nastro il 4 agosto alle 19.30. Nel mondo della poetessa e artista originaria di Bolotana, abitato da donne dall’essenza ancestrale e da nessuna donna in particolare, pulsa una femminilità che va oltre il contingente e rimanda a ritualità arcane e futuribili, che attiva presenze, fluttua, intessuta d’oro, in un insondabile oltremare.

 
Ancora a San Vero Milis, il 12 agosto, sarà invece “Moolaadé” il film proposto in visione dall’O.S.V.I.C.(Organismo Sardo di Volontariato Internazionale Cristiano) alle 21.30 nel giardino del Museo Archeologico: la pellicola (2004, 117′) diretta dal regista e scrittore senegalese Ousmane Sembène, prende una posizione chiara contro la pratica dell’escissione, una mutilazione rituale del sesso femminile in uso presso alcune etnie africane.
 
Iniziative collaterali sono previste anche a Neoneli, il 10 agosto, a margine del concerto di Sarah McKenzie: per la quinta edizione del festival internazionale di fotografia Meno31 si inaugura alle 19, nelle vie del centro storico, una personale di Andrea Alfano; al Salone di Corrale, alle 20, spazio invece a unadegustazione guidata dei vini del territorio con Attilia Medda, delegata AIS (e prima donna ad avere ricevuto il riconoscimento del Prix au sommelier); in piazza Italia, infine, un angolo dedicato allo street food.
 
Altri appuntamenti pure a Nureci, dove l’associazione Genadas coordina varie attività in occasione di Mamma Blues: gli “Itinerari blues” in mountain bike (il 14 agosto) e nordic walking (con pranzo e biglietto omaggio per la sera; info ai numeri 3494007548 e 3313650965) organizzati dall’associazione sportiva Andalas e Breccas; “Piccoli bluesman crescono” (dal 13 al 15 agosto), con i rudimenti del blues impartiti dai maestri della Music Academy di Isili; “Blues bike”, ovvero il noleggio gratuito di bici nei giorni del festival; “Blues Museum”, visite guidate al museo del fossile che ospita una sezione dedicata alla Storia del Mamma Blues e il noleggio di mountain bike per escursioni nell’ambito del progetto di rete ciclabile della Marmilla “Myland” dell’agenzia di sviluppo locale Consorzio Due Giare.
 
In tema, infine, con il leitmotiv di questa edizione di Dromos saranno le scenografie originali di Mattia Enna, create appositamente per il festival, e il “Lunario della disubbidienza” che l’attore e scrittoreAlessandro Melis proporrà tutte le sere: una galleria di ritratti di donne disubbidienti in letteratura.
 
·         I pacchetti turistici
 
Al ricco cartellone di concerti sono associati dei pacchetti turistici realizzati in collaborazione con l’associazione di promozione sociale tutta al femminile Mariposas de Sardinia e con il tour operatorViaggieMiraggi ONLUS. S’intitola “Speciale Dea Madre sulle note del Dromos Festival” l’itinerario di otto giorni, in programma dal 4 all’11 agosto, che unisce la magia dei panorami estivi della Sardegna a diversi appuntamenti musicali della manifestazione. Un viaggio tra siti archeologici e percorsi naturalistici, a piedi e per mare, e ancora reading letterari, incontri di meditazione e yoga al tramonto, pranzi e cene a base di prodotti enogastronomici a kilometri zero. La otto giorni parte da Cagliari, dal Museo Archeologico Nazionale, raggiunge il parco del Monte Arci con meta il bosco di Mitza Mraxani, le pendici del Monte Majore, al confine settentrionale della Marmilla, le spiagge bianche dell’Area marina protetta del Sinis e l’isola di Malu Entu , comprende una visita alla Fiera dell’Artigianato Artistico e del Tappeto di Mogoro e al nuraghe Cuccurada, sito nella stesso centro dell’oristanese e i concerti di Yilian Cañizares il 4 agosto a San Vero Milis, Elina Duni l’indomani (5 agosto) a Villa Verde, Tony Allen & Audrey Gbaguidi a Baratili San Pietro il 6 agosto, Lisa Simone e Kristin Asbjorsen il 7 agosto a Riola Sardo, Simona Molinariil 9 agosto a Cabras.
 
Le quote individuali per il pacchetto di otto giornate (rimodulabile su più o meno giorni) costano per gli adulti 585 euro (per gruppi di 4 persone), 560 euro (per gruppi dai 5 agli 8 componenti), 535 euro (per gruppi di 9 – 12 persone), per i bambini dai 4 ai 10 anni rispettivamente 290, 280 e 265 euro. La partecipazione di bambini con meno di 4 anni è gratuita. Per il termine e le modalità di iscrizione consultare la pagina www.viaggiemiraggi.org/come-viaggiamo. Per maggiori informazioni telefonare al numero 3283840772 oppure scrivere una mail all’indirizzo viaggiemiraggisardegna@gmail.com.
 
Una seconda opzione di offerta turistica, valida in occasione di tutte le serate musicali in programma dal primo al 15 agosto, è data dallo sconto del 30% sul biglietto di un concerto a scelta con pernottamento in una delle seguenti strutture di Oristano: l’ Hotel Mistral *** (in via Martiri di Belfiore, 2 – tel. 0783 212505) con un costo per la camera singola di 40 euro e per la doppia di 65 euro; l’Hotel Mistral2**** (in via XX Settembre, 34 – tel. 0783 210389) con camera singola a 55 euro e doppia a 85 euro; l’Hotel Mariano IV Palace Hotel**** (in piazza Mariano, 50 – tel. 0783 360101) con camera singola al prezzo di 60 euro e doppia al costo di 80 euro.
 
·         Biglietti e info
 
Tutti i biglietti per il festival Dromos e Mamma Blues si possono acquistare (con diritti di prevendita pari a 2,5 euro oltre il costo dell’ingresso) sia online sul sito www.boxofficesardegna.it, sia nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna. A disposizione anche un abbonamento valido per tutti i concerti, esclusi quelli di Mamma Blues, al prezzo di sessanta euro (più diritti di prevendita).
 
Informazioni allo 0783 31 04 90; e-mail: dromos@dromosfestival.it

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Per informazioni:
DROMOS – via Sebastiano Mele · 09170 ORISTANO
tel.: 0783 31 04 90
E-mail: dromos@dromosfestival.it
Website: www.dromosfestival.it

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